Lo stile naif è qualcosa che fa parte del DNA di chi vive lungo le sponde del Po, come se nelle vene circolasse una parte che appartiene a quel fiume immenso e alla sua storia, alle sue acque, alle sue piene, al suo fascino arcano di cui si ha reverenza e a volte timore.
Tutto questo è stato raccontato in una mostra collettiva a Gualtieri (RE) chiusasi il 26 ottobre, che ha riunito dieci tra i migliori pennelli naif a Palazzo Bentivoglio e organizzata dal Club delle Arti Reggiane.
I quadri hanno sottolineato quanto questo genere pittorico sia ancora ben vivo e riservi veri gioielli di un'arte che affonda le radici nella cultura contadina e rivierasca, forte di una tradizione che non è stata dimenticata, ma canta con voce chiara attraverso colori e figure immersi in un tempo sospeso in cui lavoro e passione si fondono, procurando sensazioni di puro piacere per una vita vera e semplice, appunto, naif.
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Grande presenza di visitatori in sede di inaugurazione |
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Alcuni pezzi della collezione "Bottoni Naif" di Luigi Braghiroli in esposizione
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Un'opera di Augusto Fantini, presidente del Club delle Arti Reggiane |
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Opera di Franco Mora |
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Uno dei "Bottoni Naif" in mostra |
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Quadri di Dino Fiorini |
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"Tempus Fugit" di Brenno Benatti |
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"La prima neve" di Brenno Benatti
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Quadro di Fausto Bianchini |
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"Autoritratto" di Luigi Camellini |
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Un altro "Bottone Naif" della collezione di Luigi Braghiroli |
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"Compiti serali" di Dino Fiorini
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