IL
SEGNO VISIBILE
mostra
personale di
CLAUDIO
FRASSINETTI
INCONTRO CON
L'ARTISTA SABATO 14 MARZO 2015 ORE 18.00
Disegni
a matita plasmano il chiaroscuro, creato dall'immaginazione e reso
immagine,
offrendo nuova forma alla realtà portata sul foglio,
mentre l'artista la libera in una nuova
dimensione. Luci e ombre si
fondono in composizioni vive, in ritratti di natura e di persone,
visibili e reali.
a
cura di Stefania Ferrari
3 MARZO –
3 APRILE 2015
Sala
espositiva TRATTORIA CAFFETTERIA SIPARIO
Via
Allegri, 1/a - Reggio Emilia
Apertura:
ore 12.00 – 14.30 19.00 –23.00
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L'artista Claudio Frassinetti con la curatrice Stefania Ferrari |
Info:
igiardinidiafrodisia@gmail.com
Il
segno, e quindi il disegno, è stato la prima forma d'arte e il primo
mezzo di comunicazione scritta, dal tempo degli antichi uomini. Da
allora si è evoluto, perfezionato, eppure ora come millenni fa,
questo linguaggio grafico resta ancora il più immediato e potente,
pur nella sua apparente semplicità.
Apparente
perché la padronanza di questa tecnica non è da tutti: c'è chi è
un maestro del colore, chi della materia, chi dell'incisione, ma il
disegno, per essere vera espressività, necessita di cura, pratica e
talento, condizioni senza le quali il disegno è solo un insieme di
insignificanti tratti.
Claudio
Frassinetti dimostra con le sue opere di possedere queste tre
qualità, attraverso le quali i suoi soggetti possono passare dallo
stato del reale a quello dell'immaginato, momento in cui la figura,
percepita dall'occhio, si trasferisce sulla carta, acquisendo nuova
forma, nuova dimensione e, soprattutto, nuovo significato.
I
temi affrontati da Frassinetti sono i più vari e indagano nelle
profondità dell'umano nella sua totalità, non solo in quelle
dell'animo. Non solo l'amore, la natura o la semplice
rappresentazione diretta della realtà sono ritratti, ma anche le età
dell'uomo, la sua gioia o la sua disperazione, il sentimento di
amicizia, il contatto con la morte o, al contrario, con la vita,
nello schiudersi di un fiore o nel sorriso di un bambino,
nell'incondizionato e fedele affetto di un cane.
I
suoi chiaroscuri raccontano una intensa gamma di emozioni, tante
quante ne esprimono le varie sfumature che magistralmente esegue con
la sua matita.
Ecco
quindi che possiamo apprezzare un pomeriggio sulle rive di un
torrente, che possiamo ascoltare le storie passate, raccontate da una
anziana donna che lenta ma ancora energica raccoglie legna. Possiamo
immaginare i leggeri passi di danza di una ballerina che ci saluta
con un inchino, mentre di ben altro tenore sono i sentimenti che
ispirano, assai vividi, visi pieni di angoscia che appartengono a
persone stremate, che vivono in luoghi lontani.
Questo
ineffabile disegnatore è quindi capace di esprimere elegantemente
fremiti poetici, come di dichiarare spietatamente situazioni che
muovono a riflettere sul nostro mondo contemporaneo, così tanto
contraddittorio.
Ed
è questo, a mio parere, ciò che realmente dovrebbe fare un artista:
utilizzare le proprie capacità sì per diletto, ma con la profonda
consapevolezza che i suoi quadri possono e devono andare oltre, per
lasciare un'impronta profonda, che sia uno spunto per superare il
semplice apprezzamento estetico.
Claudio
Frassinetti utilizza luci e ombre non solo per realizzare i suoi
disegni, ma getta luminosità evidente anche sulla bellezza o sulla
manchevolezza umane, senza prediligere l'una o l'altra, ma rendendo
palesi entrambe, perché questo in effetti è ciò che siamo.
La
sua capacità di interazione con la natura circostante e con le
persone, propria evidentemente di una personalità aperta e
spontanea, unita all'abilità artistica, gli permette di creare
quadri che non sono soltanto cristallizzazioni di istanti, ma piccole
considerazioni filosofiche, massime di vita, pensieri liberi da
condizionamenti accademici e che senza dubbio, ad ogni sguardo,
lasciano un segno.
Un
segno molto visibile.
Stefania Ferrari
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Foto di gruppo in occasione dell'incontro con l'artista, il 14 marzo 2015 |
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