L'AMORE OLTRE
MOSTRA PITTORICA DI
CLAUDIA
BELLI e VANESSA
PIGNALOSA
L'amore declinato
in ogni direzione, per abbattere ogni convenzione ipocrita, violenta
e discriminante. Perché l'amore è prima di tutto accettazione,
comprensione, condivisione, rispetto, libertà. Due donne parlano
dell'amore attraverso dipinti e poesie che esaltano questo sentimento
salvifico e eterno, materno o che si tinge di erotismo.
A sinistra l'opera L'amore oltre di Claudia Belli, a destra il dipinto Il volo di Vanessa Pignalosa |
A cura di
Stefania Ferrari
7
MARZO – 1 APRILE 2015
INAUGURAZIONE
SABATO 7 MARZO ORE 17.00
Sala
espositiva MAX CAFE’
Via
Guidelli, 1/F - Reggio Emilia
Tutti
giorni dal lunedì al sabato 7.30 – 19.30
domenica
chiuso
Le due pittrici protagoniste dell'evento artistico: Claudia Belli e Vanessa Pignalosa |
Questa
mostra si intitola L'amore oltre. Ma oltre cosa? C'è forse qualcosa
di più profondo, assoluto, totalizzante dell'amore? No, l'amore
completa se stesso e non ha bisogno di altro, ma l'essere umano non è
così perfetto e riesce a rendere relativo anche questo sentimento,
anche se ciò sembrerebbe impossibile.
Oltre
quindi la visione distorta che troppo spesso si ha dell'emozione che
ha creato e sempre crea il mondo, oltre le convenzioni e le ipocrisie
che vorrebbero incasellare un sentimento che non ha confini temporali
o di latitudine, oltre le discriminazioni che in nome di esse ancora
vengono perpetrate, oltre l'età, la razza e il genere.
L'amore
è comprensione, rispetto e libertà, ma molte volte tutto ciò resta
vuota parola. Le cronache costantemente lo dimostrano, nel mondo così
come il Italia: chi dovrebbe amare, in realtà si trasforma in
carnefice in nome di qualcosa che con l'amore non ha nulla a che
vedere. L'amore sembra dunque qualcosa che, per queste persone, ha un
significato sconosciuto, ha una valenza relativa, applicabile solo a
certe condizioni.
Eppure
amare sarebbe così semplice. Ecco quindi che le voci che parlano
d'amore vanno più che mai udite e ascoltate, che si esprimano a
parole o con forme e colori, come in questo caso. Due donne, Claudia
Belli e Vanessa Pignalosa, hanno impugnato i pennelli quali armi
erette contro ogni sopraffazione e queste armi si avvalgono della
loro sensibilità e del loro desiderio di esprimere l'unica vera
causa per la quale valga la pena combattere: l'amore. Amore
a oltranza, amore sempre, che sia materno, sensuale, etero o no, ma
che sia disinteressato e sincero, perché “più forte della morte è
l'amore”, si recita nel Cantico dei cantici.
Ognuna
di queste tele è un inno a questo sentimento vitale e allo stesso
tempo una denuncia su quanto tenti di distruggerlo: paura di ciò che
non si conosce, paura di perdere una supremazia guadagnata con la
forza, ma sempre per paura, timore di spezzare convenzioni sociali,
terrore di non essere amati se non si accettano condizioni e
condizionamenti. Creature angeliche, parti di anime colme d'amore,
tentano di liberare lo spirito,intrappolato, che non ha il coraggio
di sciogliere legami distruttivi, che non ha il coraggio di
denunciare violenze, che non riesce a librarsi al di sopra delle
malignità.
Nei
colori, ora forti ora profondamente celesti, le due pittrici gridano
silenziose appelli alla speranza, chiamando quella sola, unica,
invincibile forza con la quale le donne di ogni epoca hanno sempre
combattuto: l'amore. Grazie ad esso si sono abbattuti ostacoli che
nessuna erculea potenza avrebbe nemmeno osato affrontare, grazie ad
esso è potuta rinascere bellezza dalle ceneri, grazie ad esso
miracoli di piccole, nuove nascite avvengono ogni istante.
Niente.
Niente potrà sopprimere l'amore sino a che ci saranno voci che lo
cantano, che lo invocano, che lo dipingono, per portarlo all'interno
di cuori avvizziti o colmi di timore, che così guarderanno oltre,
più lontano, più consapevoli, più liberi.
Così
come la pittura, anche la poesia ha nell'amore il suo principale
motivo di ispirazione e una raccolta di liriche è stata riunita in
una pubblicazione, Parlami d'amore parlami di vita, il cui ricavato è
a scopo benefico. Claudia Belli ha scritto due poesie presenti nel
libro, così come Vanessa Pignalosa, che ne è anche curatrice.
Stefania Ferrari
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