WOMEN'S
EYES
IL
MONDO NEGLI OCCHI DELLE DONNE
Personale
di
SABRINA
VERONESE
Gli
occhi delle donne vedono anche ciò che il solo cuore percepisce.
Dietro solitudine o speranza, amore o abbandono, passato e futuro
diventano uno, donando una visione della realtà mediata dal
sentimento: ampia, aperta, coinvolgente e comprensiva. Se davvero
l'essenziale è invisibile agli occhi, forse quelli delle donne sono
in grado di andare appena oltre il visibile, riuscendo a sfiorare la
sostanza del mondo.
a cura di Stefania Ferrari
22
OTTOBRE – 27 NOVEMBRE 2016
INAUGURAZIONE E INCONTRO CON L'ARTISTA
22 OTTOBRE ORE 17,30
Spazi
espositivi TRATTORIA
SIPARIO
Viale
Allegri 1/a, Reggio Emilia
Apertura:
tutti i giorni 12 – 14.30, 19 –23
info:
igiardinidiafrodisia@gmail.com
La
mostra di Sabrina è personale, non solo nel senso di esposizione di
una sola artista, ma anche con il significato di esposizione del
proprio sentire più profondo.
Il
titolo che ha dato a questa sua serie di dipinti, Women's eyes,
ovvero gli occhi delle donne, è emblematico riguardo le finalità
dell'intera produzione: offrire una visione del mondo mediato dallo
sguardo femminile e del suo particolare modo di interpretare gli
avvenimenti, i rapporti tra le persone, le storie di vita.
Tutte
le sue tele hanno per protagonista una donna, vista nelle sue diverse
sfaccettature, osservata ma anche osservatrice, grazie a sguardi
profondi che ammaliano e inducono all'introspezione.
Sabrina
Veronese richiama le donne ad una consapevolezza più profonda, ad un
recupero delle proprie peculiarità, così importanti, ma così
dimenticate.
A
questo proposito ha scelto di ritrarre, con particolare passione, la
loba, la lupa, la donna selvaggia, colei che non ha
paura di riappropriarsi delle proprie origini e raccontata nel libro
Donne che corrono coi lupi, della Pincola Estes, in cui, partendo
dalle favole raccontate nella loro versione originale e non
edulcorate e rimaneggiate prima dai fratelli Grimm da Disney poi,
rivela il reale ruolo della femminilità nella cultura antica e
nell'educazione delle bambine, per renderle donne complete e
indipendenti a qualunque potere, padrone del proprio corpo, della
propria volontà e quindi del proprio destino.
Tutte
le donne che guardiamo nei suoi quadri, non sono vittime, sono
pienamente consce di possedere una personalità capace di trattare il
mondo e l'umanità tutta con dolcezza infinita, di amare con profonda
passione e dedizione, sostenute però da un animo che è uno stelo
d'acciaio, sottile eppure incapace di spezzarsi. Eleganti giunchi che
affrontano tempeste e avversità piegandosi sino a terra, che
sembrerebbero sconfitte, ma si rialzeranno sempre, mai dome, mai
vinte.
I
loro ritratti rimandano a femminilità ideali eppure terrene, nelle
espressioni dei visi si leggono la volontà di realizzazione così
come la ricerca dell'amore, elemento indispensabile per la
completezza della persona, uomo o donna che sia. Queste donne non
dimenticano l'istinto selvaggio, quella parte maschile di ognuna
sempre alla ricerca di quella naturale parte femminile, nascosta
eppure presente, in ogni uomo, per formare finalmente un tutto capace
di collaborazione, sostegno, cammino condiviso.
Attraverso
gli occhi di queste donne, e quindi dei suoi stessi occhi, Sabrina
Veronese ci offre un mondo tinto di rosa, non perché esso sia buono
e dolce, perché tutti sappiamo bene che non lo è, ma di un rosa
associato al femminino immortale, quello che sostiene la sofferenza,
quello che si dedica alla cura, quello che ama incondizionatamente
anche quando riamato non è.
Lo
sguardo forte, spesso seducente, delle figure femminili di Sabrina,
potrebbe trarre in inganno, lasciando credere di essere di fronte a
protagoniste che utilizzano esclusivamente la bellezza per ottenere
potere e attenzione, ma a questa conclusione giungerà solo chi sarà
incapace di una osservazione più attenta, perché da quegli occhi
traspaiono vite e amori, abbandoni, sogni infranti e speranze come
gioie e realizzazioni, ottenute però con la fatica dell'anima
d'acciaio che appunto possiedono le donne selvagge di Sabrina, che si
legano a qualcuno non per necessità, ma per libera scelta, che amano
senza nulla chiedere in cambio, che scelgono anche la solitudine per
riscoprire il proprio intimo valore, che dona un immenso potere, che
porta al rispetto e all'amore di sé, alla coscienza dell'essere,
quel potere che spesso, quando incontriamo una di loro, ci fa
scoprire un misterioso, profondo, multiforme e infinito mondo che
traspare dagli occhi delle donne.
(Stefania
Ferrari)
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