NOTE DI COLORE
DEDICATE ALLA DONNA
Un
evento che ha unito pittura e musica, dedicato alle donne da parte di
donne. A Suzzara, presso la Galleria del premio, un incontro tra otto
pittrici e altrettanti autori musicali, con un gruppo di eccezionali
giovani musiciste, le AuroraEnsamble.
Quadri
di pittura contemporanea eseguiti da Grazia Badari, Lisa Beneventi,
Erika Bonato, Marisa Bottazzi, Carla Nadotti, Anna Paglia, Simona
Simonini, anche in veste di autrice musicale e Laura Zilocchi, per
narrare attraverso un linguaggio senza confini geografici, temporali
e culturali, sentimenti e sensazioni al femminile, accomunati ad otto
narrazioni dipinte sul pentagramma, per una serata emozionante sotto
ogni punto di vista.
GRAZIA
BADARI
Grazia
Badari estrapola dall'ambiente circostante le sensazioni che poi
riporta nelle sue opere. La natura e il Po, lungo le cui sponde lei
vive, le trasmettono una infinita varietà di emozioni molto forti,
che lasciano un'impronta decisa dentro di lei e quell'impronta si
ritrova come tratto distintivo di molte sue opere.
Due
chiari esempi di questo: “Turbine”, realizzato con diversi
materiali, colle e lacche, è una manifestazione degli elementi
naturali e della loro potenza, così come è manifestazione della
natura femminile, vortice di passioni e desideri, pianti e risate,
rabbia e amore. Una selvaggia mescolanza che è difficile domare, ma
di cui si resta affascinati per la forza. La seconda opera
“Illusione” è anch'essa associata al modo femminile. Realizzata
con la cenere come elemento primario, ricorda il focolare, i giorni
passati, il calore della casa, ma anche il Grande Fiume, con le sue
dune e i suoi mulinelli, la sabbia e il tempo che, come l'acqua,
tutto porta via e mai alcun istante sarà come quello trascorso. Ecco
quindi che la “Serenata”, composta da una donna, si unisce alle
opere dei Grazia Badari.
SERENADE
- Sofija Asgatovna
Gubajdulina, è una
musicista e compositrice nata nel 1931 sotto il regime sovietico.
Durante i suoi studi la sua musica fu etichettata come
"irresponsabile" per le sue esplorazioni alternative. A
metà degli anni settanta Gubajdulina fondò Astreja, un gruppo di
improvvisazione strumentale folcloristico e all'inizio degli anni
Ottanta cominciò ad usare la successione di Fibonacci per
strutture delle sue opere. Nel 2004, è stata eletta membro onorario
straniero dell'American Academy of Arts and Letters e nel 2013 è
stata insignita, alla Biennale di Venezia, del Leone d'oro alla
carriera.
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LISA
BENEVENTI
Lisa
Beneventi si muove tra i misteri alchemici, i miti della rinascita,
le leggende del cosmo, con armonie di colori che esaltano il
pensiero, intrisi di filosofia e profondità, in una oscillazione
cromatica tra saggezza e equilibrio, meditazione e creatività, che
libera dalle limitazioni umane.
Con
le due opere esposte, ribadisce quanto di ineffabile si cela
nell'animo e quante siano le possibilità di intraprendere viaggi
iniziatici attraverso l'arte e i suoi significati. “Primavera in
fondo al mare” è il viaggio per eccellenza, il ritirarsi nelle
profondità dell'abisso marino, simbolo dell'abisso della psiche, per
poi rinascere, in una nuova primavera, e quindi di rinnovata
coscienza.
Allo
stesso modo, nella seconda opera “L'Alchimista”, dedicata alla
prima donna alchimista, sottolinea le tre fasi della mutazione che
portano alla vera conoscenza, con il potere del fuoco e
l'incorruttibilità dell'oro, attraverso una simbolica distruzione,
in una eterna mutazione.
I
suoi dipinti ben si agganciano quindi al “Movimento perpetuo” di
Poulenc.
MOUVEMENT
PERPETUELS - Francis
Jean Marcel Poulenc è
stato un compositore e musicista francese. Fu
membro del Gruppo dei Sei, insieme ad altri musicisti ed esponenti della cultura francese. La
sua musica raccoglie tutte le influenze esercitate dalla Belle Epoque in
uno stile semplice, scherzoso e umoristico, Parigino, amò
profondamente la città e ne rappresentò musicalmente eleganza,
energia e spirito.
ERIKA
BONATO - La sua ricerca artistica spazia dalla pittura, alla
scultura alla performance, utilizzando diversi materiali che le
permettono di esprimere stati d'animo profondi, concetti estranei
alla superficialità.
Nelle
due opere esposte, si intravvede l'interiorità dell'artista, che
diviene un unicum, e si trasforma nell'interiorità anche di
chi osserva e dell'umanità tutta. Nel quadro dal titolo “Ascendit”,
un corpo in posizione simile a quella fetale, è pronto per salire
verso la luce, verso una nascita o una “nuova” nascita, alla
ricerca del reale significato, se non dell'esistenza, mistero che
ancora nessuno è riuscito a svelare, ma almeno della propria
esistenza, dei limiti, dei confini, ma anche del desiderio di
elevazione, di luce e bellezza.
Anche
l'altra opera “Ipsum”, è una ricerca di se stessi, partendo
dall'interiorità dell'artista per una viaggio verso la scoperta
della propria anima profonda.
La
forma unita alla materia delle sue opere, unisce carne e spirito,
sopra e sotto, luce e oscurità, per il raggiungimento di una nuova,
consapevole completezza. I diversi materiali utilizzati al fine di
riportarli a nuovo significato, si uniscono idealmente alle note di
Diabelli, che attinge a diverse opere di Beethoven, creando nuove
melodie.
Come
compositore si è fatto notare, per la sua fecondità. Le sue
composizioni didattiche sono di regolarissima quadratura. Con qualche
pretesa in più come tecnica esecutiva, sono le composizioni per
chitarra e pianoforte. Ha scritto per quasi tutti i generi e
pressoché ogni strumento esistente. Compose danze valzer.
Uno fu utilizzato da Beethoven e 33 Variazioni per pianoforte op. 120, note anche
come Variazioni Diabelli.
MARISA
BOTTAZZI
Marisa
Bottazzi ha fatto del simbolo il mezzo più diretto di espressione.
Attraverso la raffigurazione schematica e essenziale, comunica stati
d'animo immediati come concetti complessi, rivolgendosi direttamente
alla coscienza. Nelle sue due opere, la luce prende il sopravvento
con la potenza dell'oro, così come un luminosità soffusa e fredda
sottolinea una sofferenza. Anche qui luce e ombra nell'eterna
alternanza, così il bene e il male, come una violenza che resta
occultata tra le mura domestiche. Con una sensibilità immediata,
Marisa racconta storie di donne, senza nulla aggiungere, la cruda
verità, atroce o luminosa che sia, a volte nascosta come la lucciola
che, nel pezzo di Talmelli, si occulta.
LA
LUCCIOLA SI OCCULTA – Andrea
Talmelli
Laureato in legge, diplomato in pianoforte e composizione, è stato
direttore dal1990 al 2011 del Conservatorio di Reggio Emilia,
organizzando la rassegna Compositori a Confronto. Recentemente è
stato nominato Presidente della SIMC (Società Italiana Musica
Contemporanea). Autore di 150 opere con esecuzioni in tutto il mondo.
Ideatore
nel 2012 del gruppo tutto femminile Auroraensamble, protagonista
musicale di questa rassegna artistica.
CARLA
NADOTTI
Sono
danzatrici? Sono straordinarie creature appartenenti a un invisibile
universo? Che cosa volteggia sulle tele di Carla Nadotti? Forse la
gioiosa allegria di tutte le donne, che tutte le accomuna nell'essere
così multiformi, così carismatiche, così centrali per la vita
stessa. Portatrici di nascita e di esperienza, ricolme di doni,
volteggiano, le donne della Nadotti, sulle avversità, trasformandole
in energia che volge al positivo. Con ineffabile grazia e seguendo
l'armonia del cuore, i loro abiti rosso come il sangue vitale, nero
come le giornate oscure, incarnano la luna, la madre, l'anziana, la
fanciulla, ogni volto di donna. Ma sempre danzante, sempre volta alla
vita, mai alla distruzione. Come farfalle che nella breve vita
offrono gioia e bellezza, così queste due danzatrici lasceranno un
segno nello sguardo, verso giorni migliori. Il volteggiare leggero
delle creature della Nadotti, somiglia alla danza allegra che esegue
la capra nella musica di Honegger.
DANSE
DE LA CHEVRE - Arthur
Honegger fu membro del Gruppo dei Sei. La danse del la chèvre, scritto solo per flauto, è giovane e vitale, ma racchiude in sé tutte tutte le linee guida dell'opera del musicista.
SIMONA
SIMONINI
(Simonini)
Il
dipinto è stato ispirato dalla lettura del romanzo “Malina” di
Ingeborg Bachmann, scritto nel 1971. Come afferma la scrittrice,
l'arte ha una linea di sviluppo sempre verticale, con un continuo
lacerarsi per il raggiungimento di verità altrimenti sempre celate.
Anche il dipinto “Tintinnano le ombre” ha uno sviluppo verticale,
incisioni di lama che aprono il colore così come le parole scritte
aprono il pensiero logico. In un parallelismo tra arti, il risultato
è il medesimo: attraverso la lacerazione, il raggiungimento di
livelli superiori. Nella seconda opera, “Ballerine”, la densità
del colore si concentra su se stessa, vorticando e moltiplicandosi,
creando una danza di dervisci che attraverso il veloce turbinare
raggiungono l'estasi. Così queste ballerine diventano una
rappresentazione del contatto tra la realtà quotidiane e una
possibile realtà mistica, in cui l'anima segreta si rifugia ma, se
sapremo trovarla, ci svelerà insondabili verità.
CADENZA
DI LUCE - Simona Simonini - Laureata in Pedagogia e
discipline della musica, pianista e compositrice, pittrice con
numerose esposizioni in Italia e all'estero, spesso fonde musica e
pittura, componendo melodie che legano note e pigmenti, ritmo e
pennelli. Anche in questo caso, le ombre tintinnanti dell'opera
pittorica si uniscono alle luci cadenzate della composizione
musicale, in un'alternanza circadiana.
ANNA
PAGLIA
Due
composizioni dall'astrattismo elegante, queste di Anna Paglia, che ci
accompagna in un volo che prelude un lungo viaggio, con i suoi
“Oiseaux en automn”, uccelli in autunno, che compiono gli ultimi
arabeschi in un cielo ormai tinto di grigio, con solo alcuni sprazzi
d'azzurro che ricordano l'estate. Grande senso di libertà e di
nostalgia, così come di nuovi luoghi da esplorare, prima che giunga
l'inverno. Ma ora siamo in primavera, tutto rinasce e la mente e il
cuore sono colmi di speranza e nuovo sogni, l'immaginazione si
diffonde leggera come il calore del primo sole e e diventa un ideale
ponte, immaginario e d'immaginazione, che ci premetterà di
attraversare rapide e torrenti, per giungere alla nostra
destinazione, ancora non delineata, ma che sappiamo che è là, oltre
quel ponte evanescente come bruma.
ENTR’ACT
– Jacques Ibert Compositore parigino. Sarà
considerato un tradizionalista per il suo attaccamento alla forma,
alla concisione, alla chiarezza così come all'eleganza dello stile.
Ha composto anche numerose colonne sonore, tra le quali le musiche
per il Macbeth di Orson Wellles.
LAURA
ZILOCCHI
L'arte
di Laura Zilocchi è una sorta di Lineare B dell'universo femminile,
che ha linguaggio comune in tutto il mondo. Canti e ricami, focolari
e cura, accomunano tutte le donne, dall'alba della prima umanità.
Laura è un questo ambito una grande ricercatrice, che indaga i segni
e i disegni dell'esprimersi femminile da ogni parte del mondo. Nel
primo di questo quadri, ha unito un'antica scrittura utilizzata dalle
donne berbere, ai ricami realizzati dalle donne peruviane, unendo due
culture e due mondi differenti in un unico spazio, fatto di scambi di
idee e di esperienze, come nell'allegro chiacchiericcio di un
affollato mercato. Nella seconda opera si trovano segni realizzati da
donne di una tribù nigeriana, ed è sorprendente come alcuni segni,
siano estremamente somiglianti a quelli del quadro precedente: un
linguaggio femminile che unisce e accomuna tutte le donne del mondo,
che raccontano la loro storia ad altre donne che, dopo poco, si
uniscono in un unico canto che ha le stesse parole.
HISTOIRE
DU TANGO - Astor
Pantaleón Piazzolla Musicista
e compositore argentino, nacque da genitori di origine italiana.
Riformatore del tango e
strumentista d'avanguardia, è considerato il musicista più
importante del suo Paese.
Figura
controversa, sia musicalmente sia politicamente. Si dice che in
Argentina tutto può cambiare tranne il tango, ma Piazzolla ha
infranto questa regola. Il nuevo tango di Piazzolla è
diverso dal tango tradizionale perché incorpora elementi presi dalla
musica jazz e
fa uso di dissonanze e altri elementi musicali innovativi.
(Stefania Ferrari)
Grazie Stefania per la tua bellissima presentazione del nostro vernissage a Suzzara!
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