martedì 23 dicembre 2014

NOVELLARA SI COLORA - VIII MOSTRA D'ARTE

NOVELLARA SI COLORA

VIII MOSTRA D'ARTE

Novellara si colora, questo il titolo dell'edizione 2014 di questa straordinaria e ormai consueta mostra d'arte, che ha quindi il piacevole compito di scaldare con ogni codice cromatico la graziosa cittadina della Bassa.



Il Club delle Arti Reggiane, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco novellaresi, ha promosso anche quest'anno l'incontro, che ha inaugurato sabato 20 dicembre e proseguirà sino al 6 gennaio 2015 e che si prospetta nuovamente quale evento di grande significato culturale, riunendo un alto numero di virtuosi di pennello, matita, scalpello e tutto ciò che permette di esprimere la creatività ai massimi livelli. Una settantina di artisti, provenienti da tutta Italia, espone le proprie opere nella grande sala polivalente “Nomadi”, trasformata per l'occasione in una galleria che non mancherà di stupire per la ricchezza dei lavori esposti, in un tripudio di fantasia, tecnica e talento al servizio della pittura, del disegno, dell'incisione, della scultura, del cesello.
“Novellara città d'arte” si legge all'ingresso dello storico abitato, in cui la Rocca domina dal tempo e dall'alto, popolata di eventi passati e dai loro spiriti inquieti.
L'arte dunque, legata alla tradizione ma anche al rinnovamento, al piacere della bellezza e a quello di ritrovarsi per festeggiare il periodo natalizio ad un appuntamento imperdibile per tutti i cultori dei linguaggi espressivi.
Unite in un unico obiettivo, all'insegna della passione per la creatività, le proposte espositive presenti nella rassegna curata dal Club delle Arti Reggiane, rappresentano sicuramente una notevole antologia di abilità artistiche, nonché un forte invito a considerare l'oggetto d'arte quale più reale incarnazione della nostra cultura. Cosa dunque più indicato di un quadro o una scultura, per rendere un dono natalizio non solo originale, in ogni senso del termine, ma anche portatore per l'intelletto di un significato profondo, che non si estingua con lo spegnersi delle luminarie festive?



Trasformare un gesto, spesso dettato da una convenzione di matrice commerciale, in qualcosa che recuperi il vero significato di dono durevole, come risultato di un atto creativo ispirato, forse renderebbe qualcosa di inconsueto quel pacchetto dorato sotto l'albero.
Grande soddisfazione, per l'alta partecipazione di artisti e l'ottimo livello delle opere presentate, da parte di Augusto Fantini, presidente del Club delle Arti, e del suo braccio destro Luigi Camellini, come sempre animati dalla volontà di diffondere l'amore per l'arte e la conoscenza delle tecniche, al più vasto pubblico possibile, soprattutto attraverso iniziative come questa di Novellara si colora. L'evento è, infatti, un'occasione per far avvicinare alle muse ispiratrici non solo coloro coloro che già si dedicano a qualche attività che contempli l'utilizzo di strumenti creativi, ma anche, se non soprattutto, coloro che ancora non ne abbiano manifestato interesse o attitudine. La curiosità può essere madre della conoscenza in ogni ambito e in particolare modo il pubblico più giovane può trovare, in eventi come questo, un impulso a un approfondimento e, chissà, scoprire un talento che altrimenti rimarrebbe sopito.



Nella mostra si posso ammirare opere sia figurative, sia astratte e concettuali, passando per la tradizione tutta nostrana del naif, ma anche attraverso la scultura e la tarsia del legno, forse non tra le più conosciute e praticate dalle nostre parti, ma che riserva creazioni sorprendenti esposte nella sala. La ceramica, tra i fiori all'occhiello della nostra industria, viene qui proposta in veste decorativa, attraverso lavorazioni che ne fanno veri gioielli d'arredo d'arte.
Paesaggi collinari e che ritraggono le nebbiose rive del Po, sono pezzi classici che non mancano in questa preziosa collezione espositiva, così come opere che esaltano la figura umana, grande protagonista in tutta la storia dell'arte e che sempre e da sempre affascina nella sua perfetta armonia di forme e movimento.
Lo spirito indomito di questo gruppo di artisti, è stato imbrigliato in una poetica espressiva che rende omaggio a tutta la passione per un linguaggio decodificato grazie a forma e colore, tramite lavoro e competenza, seguendo un impulso creativo, che altro fine non ha se non ritrarre se stesso, nell'attimo in cui viene alla luce.
Tutto questo, è racchiuso nella rassegna di Novellara, aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10,00 alle 12.30 e dalle 14,30 alle 19,00 sino al 6 gennaio, con ingresso libero.

giovedì 4 dicembre 2014

PROGETTO MISTERO: X-FILES REGGIANI

Progetto Mistero: X-Files reggiani
Indagine sulla fenomenologia dell'insolito
tra l'Appennino e il Grande Fiume


A cura di Massimo Tassi



Una mostra per spiriti avventurosi in cui curiosità, bizzarro e mistero sono protagonisti. Progetto Mistero: X-Files reggiani è il titolo che già promette emozioni alla Mulder & Scully, ma tutto calato in territorio nostrano.
Oltre trenta opere di artisti illustrano con vari linguaggi eventi riguardanti avvistamenti Ufo, spettri, casi irrisolti, streghe e inquisizione, esseri mutanti, ritrovamenti archeologici che gettano nuove luci sulla nostra storia più remota.
Questi sono solo alcuni degli argomenti esposti in questo percorso di ricerca dell'insolito, affrontato con serietà di indagine, strizzando tuttavia l'occhio alle leggende popolari, che l'associazione Yorick ha intrapreso un anno fa con una analisi riguardante il forse più famoso mistero reggiano, quello della Cianciulli. Durante questo viaggio tra i meandri degli enigmi made in Reggio, i ricercatori si sono imbattuti in numerosi casi che affondano le radici nella storia e nelle pieghe dell'inspiegabile e ne hanno stilato rapporti sotto forma di brevi articoli che sono stati così riuniti in un libro, indispensabile completamento dell'esposizione artistica e che contiene, oltre ai resoconti degli X-Files, anche un catalogo con le opere.
Tra le maggiori curiosità, la scoperta di una piccola Carnac tra le nostre colline, sito in cui particolari ritrovamenti hanno condotto alcuni archeologi a ipotizzare un luogo di culto risalente all'Età del Bronzo; una visita nel palazzo che in passato fu sede dell'inquisizione a Reggio e una documentazione che ricostruisce l'ipotesi di un tentativo di sabotaggio all'aereo del Duce, in visita alle Officine Reggiane nel periodo della guerra.

Opere di Marco Arduini, Laura Bacciocchi, Grazia Badari, Franco Bonetti, 
Alfonso Borghi, Massimo Canuti, Greta Catellani, Emanuela Cerutti, Silla Davoli, 
Nicla Ferrari, Vando Fontanesi, Enrico Ganassi, Stefano Grasselli, Marino Iotti, 
Maria Cristina Martinelli, Beatrice Riva, Michele Sassi, Corrado Tamburini, 
Nani Tedeschi, Enzo Zanni

Catalogo in sede (dal 17/12), con testi di Carlo Baja Guarienti, Gino Bedeschi, Stefania Ferrari, Roberto Giampietri, Cosimo Pederzoli, Rossella Pergetti, Rodolfo Pettazzoni, Sara Rizzitelli Stevenson, Massimo Tassi 

10 dicembre 2014 – 30 gennaio 2015

Incontro con gli artisti sabato 10 gennaio 2015 ore 16,30 – 18,00

Spazi espositivi Caffetteria Trattoria Sipario
Viale Allegri 1/a, Reggio Emilia

Apertura: tutti i giorni 12 – 14.30, 19 –23
yorickfantasy@yahoo.com - tel.368- 7222883



www.viamari10.it










L'UNIVERSO E LO ZODIACO

L'universo e lo zodiaco - Salienza Surrazionale

Mostra personale d'arte di ANNA PAGLIA

Palazzo Casotti - dal 6 al 28 dicembre 2014

Piazza A. Casotti - Reggio Emilia

Inaugurazione sabato 6 dicembre ore 11

apertura: ma - me - ve - sa 10,00/12,30 e 16,00/18,30
domenica 10,00/12,00
chiuso lu- gio




Mondi straordinari si spalancano, universi luminosi e perpetui, culla di nascita e morte, creazione e distruzione, in una eterna danza di energie. Si inseguono, instancabili, i simboli stellari dello Zodiaco, mese dopo mese, anno dopo anno, inconsapevoli del loro potere e del loro significato di era in era.
Tutto ciò vive e pulsa, in un palpito cosmico racchiuso in una tela, grazie ai dipinti di Anna Paglia.
Seguendo le tracce del movimento Surrazionale, i suoi pennelli si sono spinti oltre l'universo conosciuto, immaginando e ritraendo galassie, nebulose splendenti, scintillanti vie stellari che l'occhio anela di incontrare e che ora sono quantomai reali. Attraverso la fluidità della pennellata, la pittrice si è fatta elemento creatore di altri possibili mondi, in cui altre civiltà nell'immaginario possono nascere, crescere o estinguersi, nel costante e inevitabile scorrere del Chronos, che tutto consuma.
Perché le galassie? Per una volontà di esplorazione, nel campo dell'arte e in quello della psiche, vista come turbinio di emozioni, anche contrastanti, vista come parte eterea dell'umano, intangibile e celeste, in mutazione continua.
Un cammino di maturazione pittorica e personale che si evidenzia tramite queste opere, incanto alla vista, con giochi di luce pennellata e fisicamente diffusa tramite led.
La creatività umana che sfida la creazione ultraterrena, che appartiene al mistero, all'insondabile, al divino.



Anna Paglia ha così deciso di intraprendere questo incredibile viaggio alla scoperta dell'universo che non è fuori, ma all'interno di sé, incontrando parti insospettabili e di grande meraviglia e delle quali nemmeno lei, forse, conosceva l'esistenza. Queste galassie dai colori luminescenti, dall'aspetto vorticoso, eppure all'apparenza placido e immobile, esistevano nella sua mente e, ora, anche nella nostra perché, pur non essendo stati testimoni della loro genesi, lo siamo della loro essenza. Guardando i quadri, siamo compartecipi di tale creazione, le trasmettiamo ulteriore energia per continuare l'impetuoso cammino.
Che destino avranno queste intime galassie? Cosa trasformeranno e in che cosa? La loro mappa è forse tracciata tra le stelle che compongono lo Zodiaco, che sin dall'antichità per molti è legge del fato, che dispone e predispone, che muove i fili umani e ne determina la fortuna o la caduta. Differente versione delle Moire e delle Parche, i dodici simboli si alternano nel cielo e nelle tele di Anna Paglia, che ne ribadisce il fascino esercitato, il potere sull'immaginario e, per molti, anche nel reale.
Sono illusione e sono realtà, nelle sue opere, che rinnovano lo stupore e il timore umano di fronte a ciò che non si conosce.
Anche nell'era dei satelliti, questi simboli atavici stendono il loro influsso immutato nei millenni, guardati con trepidazione e reverenza, interrogati quali oracoli per individuare la via da seguire.



Tuttavia, Signore del Creato e in omaggio a Raffaello, ecco un Gesù Trasfigurato, che in sontuoso trittico domina e cattura gli sguardi, rinnovando il timor di Dio che si dilata e diffonde tra pigmenti di colore profondo, infinito, immortale e tuttavia amorevole e pietoso.
Il sacro e l'immenso di compenetrano, in un'estasi pittorica che coinvolge anima e mente, corpo e parvenza.
La potenza dell'arte mostra qui tutte le sue prerogative di guida spirituale e intellettuale conducendo, quale multiforme Virgilio, attraverso mondi inaccessibili ai mortali e tuttavia innanzi agli occhi.
Stupore e desiderio si confondono, rendendo l'osservatore famelico di sapienza e di avventura, di viaggio e di scoperta, in un anelito di saggezza proveniente dall'immenso e dall'interiore che, incredibilmente, si sfiorano, generando la vita come da tocco divino.
Rifulgenti sentieri cosmici colpiscono senza ferire, anzi, producendo incomparabili incipit di sottili guarigioni, mescolandosi ai colori che paiono non appartenere a questa dimensione della realtà.
L'abilità artistica di Anna Paglia, ha reso in maniera impeccabile tutta la bellezza di questo creato palese o immaginario, ricorrendo ad artifici pittorici che rendono i soggetti estremamente reali.
Ha fatto di se stessa la lente telescopica puntata verso mondi interiori, che riflettono una personalità di incessante, turbinosa, luminosità.
                                                                                                                      Stefania Ferrari


martedì 2 dicembre 2014

I RAGAZZI CHE SI AMANO - MOSTRA PITTOGRAFICA

I RAGAZZI CHE SI AMANO

MOSTRA PITTOGRAFICA-SPETTACOLO DELL'ARTE

AIROMA



Aida Palmieri, Roberta Lodi Rizzini, Maria Grassi

Pianoforte e voce: Danilo Predieri

Recitazione: Lidia Carboni, Marina Prati


A cura di Stefania Ferrari

6 DICEMBRE 2014 – 7 GENNAIO 2015
Rappresentazione d'arte sabato 6 dicembre 2014 ore 17.00

Sala espositiva MAX CAFE’

Via Guidelli, 1/F - Reggio Emilia

Tutti giorni dal lunedì al sabato 7.30 – 19.30
domenica chiuso

Ispirato a poesie di Pessoa, Neruda e Prévert, un evento che unisce letteratura, pittura, fotografia, musica dal vivo e recitazione, per celebrare l'amore attraverso differenti linguaggi artistici dedicati al sentimento umano più potente.

Aida Palmieri, ispirandosi alla poesia Tutte le lettere d'amore di Pessoa, analizza nelle sue concezioni fotografiche differenti connotati comunicativi dell'amore: attraverso le parole scritte, che appaiono quasi ridicole col senno di poi o a un occhio che non appartenga a quello dell'amante o dell'amato, o al contrario taciute, per incapacità e chiusura, per insicurezza e timidezza di fronte a un sentimento così forte e totalizzante. La parola amorosa scritta prende corpo nelle sue opere, evidenziando il ricordo di un amore presente, che ispira, di uno passato, che genera sottile nostalgia, e quello inciso nei graffiti, dell'ora e dell'allora, che campeggia su rocce, cortecce e monumenti, monumento esso stesso a ciò che, almeno una volta nella vita, accomuna tutti noi.



Roberta Lodi Rizzini ha invece scelto Pablo Neruda quale autore guida per le sue opere, che scandiscono tre diversi possibili momenti di una storia sentimentale, narrata nella poesia Se tu mi dimentichi. L'emozione assoluta che lega due persone, indissolubile apparentemente, può essere invece spezzata se l'amare non è eguale e reciproco, se la dimenticanza scioglie il calore della condivisione dello stesso respiro, se l'esistenza diventa un donare senza ritorno. Ecco allora che lo stesso oggetto di devozione e desiderio, presente e tangibile in ogni manifestazione del mondo, scompare, diviene spettro evanescente in un ricordo fuggevole, per non soffrire, per non soccombere. Come unico antidoto al veleno dell'oblio, la dolcezza di un amore corrisposto con duratura fiamma.



Maria Grassi ha seguito il motivo ispiratore che ha concesso a Jaques Prévert di comporre i palpitanti versi de I ragazzi che si amano, scelta inoltre per il titolo della mostra stessa. Nel realizzare le sue riproduzioni, la fotografa ha consegnato all'immortalità una serie di baci esclusivi e universali, tali perché l'esistenza dei protagonisti è in quell'attimo al di fuori di ogni legge, di ogni razionalità, di ogni tempo e per questo rappresenta un atto immortale, sconfinato, divino, trascendendo e ignorando qualunque parola di disapprovazione e malcelata invidia di chi, forse da molto, troppo tempo, ha dimenticato la sfolgorante potenza del primo amore, ardente e puro gioiello in scenari di quotidianità metropolitana.




info: igiardinidiafrodisia@gmail.com