sabato 7 marzo 2015

IL SEGNO VISIBILE

IL SEGNO VISIBILE

mostra personale di

CLAUDIO FRASSINETTI

INCONTRO CON L'ARTISTA SABATO 14 MARZO 2015 ORE 18.00



Disegni a matita plasmano il chiaroscuro, creato dall'immaginazione e reso immagine,

 offrendo nuova forma alla realtà portata sul foglio, mentre l'artista la libera in una nuova 

dimensione. Luci e ombre si fondono in composizioni vive, in ritratti di natura e di persone, 

visibili e reali.

a cura di Stefania Ferrari

3 MARZO – 3 APRILE 2015

Sala espositiva TRATTORIA CAFFETTERIA SIPARIO

Via Allegri, 1/a - Reggio Emilia

Apertura: ore 12.00 – 14.30 19.00 –23.00

L'artista Claudio Frassinetti con la curatrice Stefania Ferrari
Info: igiardinidiafrodisia@gmail.com

Il segno, e quindi il disegno, è stato la prima forma d'arte e il primo mezzo di comunicazione scritta, dal tempo degli antichi uomini. Da allora si è evoluto, perfezionato, eppure ora come millenni fa, questo linguaggio grafico resta ancora il più immediato e potente, pur nella sua apparente semplicità.
Apparente perché la padronanza di questa tecnica non è da tutti: c'è chi è un maestro del colore, chi della materia, chi dell'incisione, ma il disegno, per essere vera espressività, necessita di cura, pratica e talento, condizioni senza le quali il disegno è solo un insieme di insignificanti tratti.
Claudio Frassinetti dimostra con le sue opere di possedere queste tre qualità, attraverso le quali i suoi soggetti possono passare dallo stato del reale a quello dell'immaginato, momento in cui la figura, percepita dall'occhio, si trasferisce sulla carta, acquisendo nuova forma, nuova dimensione e, soprattutto, nuovo significato.
I temi affrontati da Frassinetti sono i più vari e indagano nelle profondità dell'umano nella sua totalità, non solo in quelle dell'animo. Non solo l'amore, la natura o la semplice rappresentazione diretta della realtà sono ritratti, ma anche le età dell'uomo, la sua gioia o la sua disperazione, il sentimento di amicizia, il contatto con la morte o, al contrario, con la vita, nello schiudersi di un fiore o nel sorriso di un bambino, nell'incondizionato e fedele affetto di un cane.
I suoi chiaroscuri raccontano una intensa gamma di emozioni, tante quante ne esprimono le varie sfumature che magistralmente esegue con la sua matita.
Ecco quindi che possiamo apprezzare un pomeriggio sulle rive di un torrente, che possiamo ascoltare le storie passate, raccontate da una anziana donna che lenta ma ancora energica raccoglie legna. Possiamo immaginare i leggeri passi di danza di una ballerina che ci saluta con un inchino, mentre di ben altro tenore sono i sentimenti che ispirano, assai vividi, visi pieni di angoscia che appartengono a persone stremate, che vivono in luoghi lontani.
Questo ineffabile disegnatore è quindi capace di esprimere elegantemente fremiti poetici, come di dichiarare spietatamente situazioni che muovono a riflettere sul nostro mondo contemporaneo, così tanto contraddittorio.
Ed è questo, a mio parere, ciò che realmente dovrebbe fare un artista: utilizzare le proprie capacità sì per diletto, ma con la profonda consapevolezza che i suoi quadri possono e devono andare oltre, per lasciare un'impronta profonda, che sia uno spunto per superare il semplice apprezzamento estetico.
Claudio Frassinetti utilizza luci e ombre non solo per realizzare i suoi disegni, ma getta luminosità evidente anche sulla bellezza o sulla manchevolezza umane, senza prediligere l'una o l'altra, ma rendendo palesi entrambe, perché questo in effetti è ciò che siamo.
La sua capacità di interazione con la natura circostante e con le persone, propria evidentemente di una personalità aperta e spontanea, unita all'abilità artistica, gli permette di creare quadri che non sono soltanto cristallizzazioni di istanti, ma piccole considerazioni filosofiche, massime di vita, pensieri liberi da condizionamenti accademici e che senza dubbio, ad ogni sguardo, lasciano un segno.

Un segno molto visibile.

Stefania Ferrari

Foto di gruppo in occasione dell'incontro con l'artista, il 14 marzo 2015



giovedì 5 marzo 2015

L'AMORE OLTRE

L'AMORE OLTRE

MOSTRA PITTORICA DI

CLAUDIA BELLI VANESSA PIGNALOSA

L'amore declinato in ogni direzione, per abbattere ogni convenzione ipocrita, violenta e discriminante. Perché l'amore è prima di tutto accettazione, comprensione, condivisione, rispetto, libertà. Due donne parlano dell'amore attraverso dipinti e poesie che esaltano questo sentimento salvifico e eterno, materno o che si tinge di erotismo.

A sinistra l'opera L'amore oltre di Claudia Belli, a destra il dipinto Il volo di Vanessa Pignalosa

A cura di Stefania Ferrari

7 MARZO – 1 APRILE 2015

INAUGURAZIONE SABATO 7 MARZO ORE 17.00

Sala espositiva MAX CAFE’

Via Guidelli, 1/F - Reggio Emilia

Tutti giorni dal lunedì al sabato 7.30 – 19.30

domenica chiuso



Le due pittrici protagoniste dell'evento artistico: Claudia Belli e Vanessa Pignalosa

Questa mostra si intitola L'amore oltre. Ma oltre cosa? C'è forse qualcosa di più profondo, assoluto, totalizzante dell'amore? No, l'amore completa se stesso e non ha bisogno di altro, ma l'essere umano non è così perfetto e riesce a rendere relativo anche questo sentimento, anche se ciò sembrerebbe impossibile.
Oltre quindi la visione distorta che troppo spesso si ha dell'emozione che ha creato e sempre crea il mondo, oltre le convenzioni e le ipocrisie che vorrebbero incasellare un sentimento che non ha confini temporali o di latitudine, oltre le discriminazioni che in nome di esse ancora vengono perpetrate, oltre l'età, la razza e il genere.
L'amore è comprensione, rispetto e libertà, ma molte volte tutto ciò resta vuota parola. Le cronache costantemente lo dimostrano, nel mondo così come il Italia: chi dovrebbe amare, in realtà si trasforma in carnefice in nome di qualcosa che con l'amore non ha nulla a che vedere. L'amore sembra dunque qualcosa che, per queste persone, ha un significato sconosciuto, ha una valenza relativa, applicabile solo a certe condizioni.
Eppure amare sarebbe così semplice. Ecco quindi che le voci che parlano d'amore vanno più che mai udite e ascoltate, che si esprimano a parole o con forme e colori, come in questo caso. Due donne, Claudia Belli e Vanessa Pignalosa, hanno impugnato i pennelli quali armi erette contro ogni sopraffazione e queste armi si avvalgono della loro sensibilità e del loro desiderio di esprimere l'unica vera causa per la quale valga la pena combattere: l'amore. Amore a oltranza, amore sempre, che sia materno, sensuale, etero o no, ma che sia disinteressato e sincero, perché “più forte della morte è l'amore”, si recita nel Cantico dei cantici.
Ognuna di queste tele è un inno a questo sentimento vitale e allo stesso tempo una denuncia su quanto tenti di distruggerlo: paura di ciò che non si conosce, paura di perdere una supremazia guadagnata con la forza, ma sempre per paura, timore di spezzare convenzioni sociali, terrore di non essere amati se non si accettano condizioni e condizionamenti. Creature angeliche, parti di anime colme d'amore, tentano di liberare lo spirito,intrappolato, che non ha il coraggio di sciogliere legami distruttivi, che non ha il coraggio di denunciare violenze, che non riesce a librarsi al di sopra delle malignità.
Nei colori, ora forti ora profondamente celesti, le due pittrici gridano silenziose appelli alla speranza, chiamando quella sola, unica, invincibile forza con la quale le donne di ogni epoca hanno sempre combattuto: l'amore. Grazie ad esso si sono abbattuti ostacoli che nessuna erculea potenza avrebbe nemmeno osato affrontare, grazie ad esso è potuta rinascere bellezza dalle ceneri, grazie ad esso miracoli di piccole, nuove nascite avvengono ogni istante.
Niente. Niente potrà sopprimere l'amore sino a che ci saranno voci che lo cantano, che lo invocano, che lo dipingono, per portarlo all'interno di cuori avvizziti o colmi di timore, che così guarderanno oltre, più lontano, più consapevoli, più liberi.
Così come la pittura, anche la poesia ha nell'amore il suo principale motivo di ispirazione e una raccolta di liriche è stata riunita in una pubblicazione, Parlami d'amore parlami di vita, il cui ricavato è a scopo benefico. Claudia Belli ha scritto due poesie presenti nel libro, così come Vanessa Pignalosa, che ne è anche curatrice. 

Stefania Ferrari