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lunedì 1 aprile 2019

I MOSAICI INTROSPETTIVI DI BARBARA GIAVELLI

UNA TECNICA ANTICA 
SVELA IL CONTEMPORANEO

I nuovi lavori della mosaicista Barbara Giavelli, che ha da poco concluso una sua personale nelle stanze dell'Appartamento Estense, all'interno della Rocca di Scandiano, ne rivelano la capacità artistica completa, in grado di unire la sintesi pittorica ad una tecnica antica e, ormai, inusuale.

Barbara Giavelli accanto ad alcune sue opere, esposte all'interno della Rocca scandianese



La mosaicista osserva una delle sue più recenti produzioni



giovedì 6 aprile 2017

PICCOLE STORIE - Selezione di opere di Greta Catellani

PICCOLE STORIE

Selezione di opere di

GRETA CATELLANI




a cura di Stefania Ferrari

I quadri sono piccole storie che svelano sogni, sentimenti, cammini ed emozioni. Ogni quadro è una storia minima e racchiude al suo interno la vita e la mano dell'artista. Seguendo il corso della narrazione, si assiste all'evoluzione del pensiero e dell'idea del vivere, lungo un itinerario pittorico segnato dal rigore dello studio e dal piacere nel perseguire la forma d'arte
.
DAL 4 APRILE AL 2 MAGGIO 2017

Sala espositiva CAFFÈ DELLA GABELLA
Via Emilia S. Pietro, 73 - Reggio Emilia


dal lunedì al sabato dalle 7 alle 21 – domenica dalle 8 alle 13





venerdì 24 marzo 2017

CONTEMPLAZIONE


CONTEMPLAZIONE

Personale di

OSCAR LUCA TADDEI




a cura di Stefania Ferrari

Osservare la bellezza, immergersi con la mente in un corpo che si fa etereo ed eterno, miscela di innocenza e voluttà, puro e immateriale eppure così presente. La femminilità come veicolo di trascendenza, meditando sulla perfezione dell'umano, della sua carnalità legata all'anima, del pensiero che si fa concretezza nel raggiungimento di un'estasi di contemplazione.

25 MARZO – 22 APRILE 2017

INAUGURAZIONE SABATO 25 MARZO ORE 18

sala espositiva Medical Art -TOCHER

via A. Gramsci, 10/b CAVRIAGO (RE)

Mostra visitabile dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19
info: igiardinidiafrodisia@gmail.com


martedì 21 marzo 2017

“Evil”, l'uragano da cui tutti dovrebbero essere investiti

Marzia Schenetti e "Evil", spettacolo di perforante intensità




Lei è seduta, sul bordo del palcoscenico. E' senza scarpe e chiacchiera con chi le sta di fronte, in attesa di iniziare lo spettacolo, creando un rapporto rilassato, amichevole.
I suoi occhi di sopravvissuta combattente emanano energia, le sue parole l'impossibilità di un, seppur rabbioso, perdono. Eppure, nel medesimo istante, incrollabile fiducia. Non in un aiuto che arriverà, come giusto sarebbe, dall'esterno, ma da se stessa, miglior compagna di un viaggio infinito.
Questo, ma decisamente molto altro ancora, è Marzia Schenetti, che ha presentato il suo spettacolo “Evil” la sera dell'equinozio di primavera, al teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia.
Evil, ovvero il Male, che ha campeggiato in un video nelle spoglie di gigantesco ragno fagocitante e che paralizza le sue vittime con un veleno mortale, avvolgendole in una tela dalle fibre sottili, apparentemente fragili, che giorno dopo giorno avviluppano e intrappolano, subdole e implacabili.
Spettacolo basato su esperienze di vita vissuta direttamente, è ben lungi dall'essere una storia che induce alla pietà, ma nemmeno incita alla vendetta. Semplicemente svela la cruda verità di una donna che si trasforma in tante, in troppe, ancora.
Lei, minuta, cresce magicamente e giganteggia, sola, su quel palco come nella sua stessa esistenza, sfoderando una voce così potente da investirti come un'onda anomala e capovolgerti.
Dopo aver udito la forza di quel canto, non sarai più la stessa persona. Dopo aver ascoltato e visto, non avrai una notte tranquilla, perché decine di pensieri ti avvolgeranno la mente con domande e considerazioni alle quali non avevi mai nemmeno prestato attenzione.
Nello svolgersi del racconto, composto di parti narrate cantando, rappando, danzando, guardando e mostrando, si viene assaliti dalla conoscenza di eventi che nessuna sciocca e piagnucolosa trasmissione televisiva di approfondimento potrebbe mai sperare di fornire, fatta di stereotipi da audience e nessuna empatia.
Marzia cammina sul palcoscenico, cambiandosi d'abito e cambiando pelle, trasformandosi da bionda “bambolina” accondiscendente la cui vitalità viene via via succhiata dal ragno, in una figura incredibilmente forte, ovvero “Io sono l'edile”, https://www.youtube.com/watch?v=LogYSanFiBw canzone originale e di incredibile potenza, con immagini di lei mentre lavora in cantiere, con il corpo scolpito dal sollevare pesi e spostare bancali.
Con una voce da interprete navigata, che potrebbe molto insegnare a presunte e decisamente sopravvalutate star musicali nostrane e non, Marzia, nelle vesti di una fantomatica Matilde, una-tutte le donne, ci trasporta con l'ineluttabilità di un uragano in un mondo a molti sconosciuto, ma a troppe molto noto.
“Evil”, che racconta quel Male apparentemente inevitabile, è uno spettacolo intenso, splendidamente perforante, dolcemente agghiacciante nella sua crudezza, profondamente istruttivo nella sua immediatezza.
E' uno spettacolo che unisce musica, canto, recitazione, video, inducendo uno stato di consapevolezza che non potrà mai più essere dimenticato.
Tutti dovrebbero vederlo.
Tutti dovrebbero assorbirlo.
Tutti dovrebbero trasmetterlo, come un virus che agisce da vaccino. Nessuno escluso.  

(Stefania Ferrari)

martedì 14 marzo 2017

IL NUOVO ATELIER DI BARBARA GIAVELLI

I MOSAICI 
DI UNA DONNA APPASSIONATA

Barbara Giavelli davanti ad alcune sue opere, all'interno del nuovo studio


Il nuovo atelier artistico della mosaicista Barbara Giavelli ha aperto i battenti in una bella domenica pomeriggio, a Chiozza di Scandiano, con una inaugurazione gremita per molte ore. Nella sede rinnovata di via Brolo Sotto 86, questo l'indirizzo della fucina artistica, si sono alternati numerosi visitatori, incuriositi da questa forse poco conosciuta espressione artistica e stupiti dalla maestria della giovane donna che, con precisione leggera e decisa, plasma figure in piccole tessere colorate di diversi materiali.
Marmi e smalti si alternano sotto le sapienti mani di Barbara, che ha creato ritratti e fregi, nonché piccoli pendenti per gioielli e originali fibbie. Tra le tante persone che sono intervenute per salutare il luminoso atelier dell'artista e ammirare i suoi capolavori musivi, anche molti amici provenienti da Pietrasanta, luogo di grande afflusso turistico presso cui, già da alcune estati, Barbara Giavelli espone i suoi capolavori.


(Stefania Ferrari)

NOTE DI COLORE

NOTE DI COLORE 
DEDICATE ALLA DONNA

Un evento che ha unito pittura e musica, dedicato alle donne da parte di donne. A Suzzara, presso la Galleria del premio, un incontro tra otto pittrici e altrettanti autori musicali, con un gruppo di eccezionali giovani musiciste, le AuroraEnsamble.
Quadri di pittura contemporanea eseguiti da Grazia Badari, Lisa Beneventi, Erika Bonato, Marisa Bottazzi, Carla Nadotti, Anna Paglia, Simona Simonini, anche in veste di autrice musicale e Laura Zilocchi, per narrare attraverso un linguaggio senza confini geografici, temporali e culturali, sentimenti e sensazioni al femminile, accomunati ad otto narrazioni dipinte sul pentagramma, per una serata emozionante sotto ogni punto di vista.


GRAZIA BADARI
Grazia Badari estrapola dall'ambiente circostante le sensazioni che poi riporta nelle sue opere. La natura e il Po, lungo le cui sponde lei vive, le trasmettono una infinita varietà di emozioni molto forti, che lasciano un'impronta decisa dentro di lei e quell'impronta si ritrova come tratto distintivo di molte sue opere.
Due chiari esempi di questo: “Turbine”, realizzato con diversi materiali, colle e lacche, è una manifestazione degli elementi naturali e della loro potenza, così come è manifestazione della natura femminile, vortice di passioni e desideri, pianti e risate, rabbia e amore. Una selvaggia mescolanza che è difficile domare, ma di cui si resta affascinati per la forza. La seconda opera “Illusione” è anch'essa associata al modo femminile. Realizzata con la cenere come elemento primario, ricorda il focolare, i giorni passati, il calore della casa, ma anche il Grande Fiume, con le sue dune e i suoi mulinelli, la sabbia e il tempo che, come l'acqua, tutto porta via e mai alcun istante sarà come quello trascorso. Ecco quindi che la “Serenata”, composta da una donna, si unisce alle opere dei Grazia Badari.

SERENADE - Sofija Asgatovna Gubajdulina, è una musicista e compositrice nata nel 1931 sotto il regime sovietico. Durante i suoi studi la sua musica fu etichettata come "irresponsabile" per le sue esplorazioni alternative. A metà degli anni settanta Gubajdulina fondò Astreja, un gruppo di improvvisazione strumentale folcloristico e all'inizio degli anni Ottanta cominciò ad usare la successione di Fibonacci per strutture delle sue opere. Nel 2004, è stata eletta membro onorario straniero dell'American Academy of Arts and Letters e nel 2013 è stata insignita, alla Biennale di Venezia, del Leone d'oro alla carriera.

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LISA BENEVENTI
Lisa Beneventi si muove tra i misteri alchemici, i miti della rinascita, le leggende del cosmo, con armonie di colori che esaltano il pensiero, intrisi di filosofia e profondità, in una oscillazione cromatica tra saggezza e equilibrio, meditazione e creatività, che libera dalle limitazioni umane.
Con le due opere esposte, ribadisce quanto di ineffabile si cela nell'animo e quante siano le possibilità di intraprendere viaggi iniziatici attraverso l'arte e i suoi significati. “Primavera in fondo al mare” è il viaggio per eccellenza, il ritirarsi nelle profondità dell'abisso marino, simbolo dell'abisso della psiche, per poi rinascere, in una nuova primavera, e quindi di rinnovata coscienza.
Allo stesso modo, nella seconda opera “L'Alchimista”, dedicata alla prima donna alchimista, sottolinea le tre fasi della mutazione che portano alla vera conoscenza, con il potere del fuoco e l'incorruttibilità dell'oro, attraverso una simbolica distruzione, in una eterna mutazione.
I suoi dipinti ben si agganciano quindi al “Movimento perpetuo” di Poulenc.

MOUVEMENT PERPETUELS - Francis Jean Marcel Poulenc è stato un compositore e musicista francese. Fu membro del Gruppo dei Sei, insieme ad altri musicisti ed esponenti della cultura francese. La sua musica raccoglie tutte le influenze esercitate dalla Belle Epoque in uno stile semplice, scherzoso e umoristico, Parigino, amò profondamente la città e ne rappresentò musicalmente eleganza, energia e spirito.





ERIKA BONATO - La sua ricerca artistica spazia dalla pittura, alla scultura alla performance, utilizzando diversi materiali che le permettono di esprimere stati d'animo profondi, concetti estranei alla superficialità.
Nelle due opere esposte, si intravvede l'interiorità dell'artista, che diviene un unicum, e si trasforma nell'interiorità anche di chi osserva e dell'umanità tutta. Nel quadro dal titolo “Ascendit”, un corpo in posizione simile a quella fetale, è pronto per salire verso la luce, verso una nascita o una “nuova” nascita, alla ricerca del reale significato, se non dell'esistenza, mistero che ancora nessuno è riuscito a svelare, ma almeno della propria esistenza, dei limiti, dei confini, ma anche del desiderio di elevazione, di luce e bellezza.
Anche l'altra opera “Ipsum”, è una ricerca di se stessi, partendo dall'interiorità dell'artista per una viaggio verso la scoperta della propria anima profonda.
La forma unita alla materia delle sue opere, unisce carne e spirito, sopra e sotto, luce e oscurità, per il raggiungimento di una nuova, consapevole completezza. I diversi materiali utilizzati al fine di riportarli a nuovo significato, si uniscono idealmente alle note di Diabelli, che attinge a diverse opere di Beethoven, creando nuove melodie.

POUTPOURRI SU TEMI DI BEETHOVEN - Anton Diabelli è stato un compositore e pianista austriaco.
Come compositore si è fatto notare, per la sua fecondità. Le sue composizioni didattiche sono di regolarissima quadratura. Con qualche pretesa in più come tecnica esecutiva, sono le composizioni per chitarra e pianoforte. Ha scritto per quasi tutti i generi e pressoché ogni strumento esistente. Compose danze valzer. Uno fu utilizzato da Beethoven e 33 Variazioni per pianoforte op. 120, note anche come Variazioni Diabelli.





MARISA BOTTAZZI
Marisa Bottazzi ha fatto del simbolo il mezzo più diretto di espressione. Attraverso la raffigurazione schematica e essenziale, comunica stati d'animo immediati come concetti complessi, rivolgendosi direttamente alla coscienza. Nelle sue due opere, la luce prende il sopravvento con la potenza dell'oro, così come un luminosità soffusa e fredda sottolinea una sofferenza. Anche qui luce e ombra nell'eterna alternanza, così il bene e il male, come una violenza che resta occultata tra le mura domestiche. Con una sensibilità immediata, Marisa racconta storie di donne, senza nulla aggiungere, la cruda verità, atroce o luminosa che sia, a volte nascosta come la lucciola che, nel pezzo di Talmelli, si occulta.

LA LUCCIOLA SI OCCULTA – Andrea Talmelli Laureato in legge, diplomato in pianoforte e composizione, è stato direttore dal1990 al 2011 del Conservatorio di Reggio Emilia, organizzando la rassegna Compositori a Confronto. Recentemente è stato nominato Presidente della SIMC (Società Italiana Musica Contemporanea). Autore di 150 opere con esecuzioni in tutto il mondo. Ideatore nel 2012 del gruppo tutto femminile Auroraensamble, protagonista musicale di questa rassegna artistica.






CARLA NADOTTI
Sono danzatrici? Sono straordinarie creature appartenenti a un invisibile universo? Che cosa volteggia sulle tele di Carla Nadotti? Forse la gioiosa allegria di tutte le donne, che tutte le accomuna nell'essere così multiformi, così carismatiche, così centrali per la vita stessa. Portatrici di nascita e di esperienza, ricolme di doni, volteggiano, le donne della Nadotti, sulle avversità, trasformandole in energia che volge al positivo. Con ineffabile grazia e seguendo l'armonia del cuore, i loro abiti rosso come il sangue vitale, nero come le giornate oscure, incarnano la luna, la madre, l'anziana, la fanciulla, ogni volto di donna. Ma sempre danzante, sempre volta alla vita, mai alla distruzione. Come farfalle che nella breve vita offrono gioia e bellezza, così queste due danzatrici lasceranno un segno nello sguardo, verso giorni migliori. Il volteggiare leggero delle creature della Nadotti, somiglia alla danza allegra che esegue la capra nella musica di Honegger.

DANSE DE LA CHEVRE - Arthur Honegger fu membro del Gruppo dei Sei. La danse del la chèvre, scritto solo per flauto, è giovane e vitale, ma racchiude in sé tutte tutte le linee guida dell'opera del musicista.






SIMONA SIMONINI (Simonini)
Il dipinto è stato ispirato dalla lettura del romanzo “Malina” di Ingeborg Bachmann, scritto nel 1971. Come afferma la scrittrice, l'arte ha una linea di sviluppo sempre verticale, con un continuo lacerarsi per il raggiungimento di verità altrimenti sempre celate. Anche il dipinto “Tintinnano le ombre” ha uno sviluppo verticale, incisioni di lama che aprono il colore così come le parole scritte aprono il pensiero logico. In un parallelismo tra arti, il risultato è il medesimo: attraverso la lacerazione, il raggiungimento di livelli superiori. Nella seconda opera, “Ballerine”, la densità del colore si concentra su se stessa, vorticando e moltiplicandosi, creando una danza di dervisci che attraverso il veloce turbinare raggiungono l'estasi. Così queste ballerine diventano una rappresentazione del contatto tra la realtà quotidiane e una possibile realtà mistica, in cui l'anima segreta si rifugia ma, se sapremo trovarla, ci svelerà insondabili verità.

CADENZA DI LUCE - Simona Simonini - Laureata in Pedagogia e discipline della musica, pianista e compositrice, pittrice con numerose esposizioni in Italia e all'estero, spesso fonde musica e pittura, componendo melodie che legano note e pigmenti, ritmo e pennelli. Anche in questo caso, le ombre tintinnanti dell'opera pittorica si uniscono alle luci cadenzate della composizione musicale, in un'alternanza circadiana.






ANNA PAGLIA
Due composizioni dall'astrattismo elegante, queste di Anna Paglia, che ci accompagna in un volo che prelude un lungo viaggio, con i suoi “Oiseaux en automn”, uccelli in autunno, che compiono gli ultimi arabeschi in un cielo ormai tinto di grigio, con solo alcuni sprazzi d'azzurro che ricordano l'estate. Grande senso di libertà e di nostalgia, così come di nuovi luoghi da esplorare, prima che giunga l'inverno. Ma ora siamo in primavera, tutto rinasce e la mente e il cuore sono colmi di speranza e nuovo sogni, l'immaginazione si diffonde leggera come il calore del primo sole e e diventa un ideale ponte, immaginario e d'immaginazione, che ci premetterà di attraversare rapide e torrenti, per giungere alla nostra destinazione, ancora non delineata, ma che sappiamo che è là, oltre quel ponte evanescente come bruma.

ENTR’ACT – Jacques Ibert  Compositore parigino. Sarà considerato un tradizionalista per il suo attaccamento alla forma, alla concisione, alla chiarezza così come all'eleganza dello stile. Ha composto anche numerose colonne sonore, tra le quali le musiche per il Macbeth di Orson Wellles.






LAURA ZILOCCHI
L'arte di Laura Zilocchi è una sorta di Lineare B dell'universo femminile, che ha linguaggio comune in tutto il mondo. Canti e ricami, focolari e cura, accomunano tutte le donne, dall'alba della prima umanità. Laura è un questo ambito una grande ricercatrice, che indaga i segni e i disegni dell'esprimersi femminile da ogni parte del mondo. Nel primo di questo quadri, ha unito un'antica scrittura utilizzata dalle donne berbere, ai ricami realizzati dalle donne peruviane, unendo due culture e due mondi differenti in un unico spazio, fatto di scambi di idee e di esperienze, come nell'allegro chiacchiericcio di un affollato mercato. Nella seconda opera si trovano segni realizzati da donne di una tribù nigeriana, ed è sorprendente come alcuni segni, siano estremamente somiglianti a quelli del quadro precedente: un linguaggio femminile che unisce e accomuna tutte le donne del mondo, che raccontano la loro storia ad altre donne che, dopo poco, si uniscono in un unico canto che ha le stesse parole.

HISTOIRE DU TANGO - Astor Pantaleón Piazzolla Musicista e compositore argentino, nacque da genitori di origine italiana. Riformatore del tango e strumentista d'avanguardia, è considerato il musicista più importante del suo Paese. Figura controversa, sia musicalmente sia politicamente. Si dice che in Argentina tutto può cambiare tranne il tango, ma Piazzolla ha infranto questa regola. Il nuevo tango di Piazzolla è diverso dal tango tradizionale perché incorpora elementi presi dalla musica jazz e fa uso di dissonanze e altri elementi musicali innovativi.

(Stefania Ferrari)





mercoledì 22 febbraio 2017

DOMINA IN FABULA (Cattive ragazze)

DOMINA IN FABULA
(Cattive Ragazze)

Mostra collettiva d'arte dedicata a donne da favola


A cura di Stefania Ferrari



Foto: Sara Donnarumma https://www.facebook.com/briar.rose9
Modella: Marta Cabiola https://www.facebook.com/martaladyk.c.1?fref=ts

4 - 31 Marzo 2017



INAUGURAZIONE SABATO 4 MARZO ORE 17



sala espositiva HOTEL MERCURE - ASTORIA

via Leopoldo Nobili, 2 Reggio Emilia

Mostra visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19


Le donne sono state molto spesso protagoniste di saghe, fiabe e leggende antiche, che le hanno viste in veste di principesse, regine, maghe, fate, madri e figlie. Nell'era moderna e contemporanea, queste figure hanno perso la loro reale connotazione, edulcorate e rinchiuse nel ruolo di fanciulla da salvare, le cui uniche qualità sono la bellezza e la inossidabile virtù, ma del tutto incapaci di provvedere a loro stesse se non con l'immancabile aiuto del principe/cavaliere, che alla fine tutto risolve.
Non sempre è stato così: prima dell'arrivo dei fratelli Grimm, che riportarono in forma scritta le favole popolari, piegandole però al gusto dell'epoca, e l'avvento di Disney poi, le eroine delle antiche storie possedevano anche coraggio, desiderio di conoscenza e, perché no, di vendetta, istinto di libertà e spirito di adattamento, non per sottomissione, ma in vista della propria salvezza.
Recuperare il significato reale delle favole, insegnamento tramite il racconto di rituali di passaggio, vuol dire ritrovare oggi un valore sommerso e dimenticato della personalità femminile.
Venti artisti si sono cimentati per raccontare le storie di streghe e principesse, regine e popolane. Come nella vita reale le donne di fiabe, saghe, leggende e romanzi lottano per raggiungere sogni e maturità, superando prove che scolpiscono la loro identità.
Grazie alle esistenze avventurose e emblematiche delle eroine fantastiche, intere generazioni di bambine hanno imparato, sognato, trovato coraggio per affrontare prove reali e plasmare un migliore futuro, per sé e per intere comunità, che dal sapere e dalla pervicace volontà delle donne dipendevano.
Lungi dall'essere semplici “fanciulle in pericolo”, le protagoniste delle fiabe sono ancora, nel terzo millennio, esempio di libertà indomita e coraggiosa.


ARTISTI



Claudio Apparuti
Grazia Badari
Lisa Beneventi
Luana Biagini
Antonia Pia Bianchimani
Marisa Bottazzi
Elisa Braglia
Mirco Incerti
Anna Liberesa
Lupo
Stefano Maccaferri
Maria Cristina Martinelli
Evelina Mazzucco
Anna Paglia,
Beatrice Riva
Rusp@
Gian Domenico Silvestrone
Oscar Luca Taddei
Sabrina Veronese
Laura Zilocchi

Claudio Apparuti - La vecchia mendicante


Grazia Badari - Morgana

Lisa Beneventi - Grimelde

Luana Biagini - Vassilissa

Antonia Pia Bianchimani - Rosaspina

Marisa Bottazzi - Cappuccetto Rosso

Elisa Braglia - Morgana

Mirco Incerti - Esmeralda

Anna Liberesa - Grimilde

Lupo - Donna Contemporanea

Stefano Maccaferri - Sirenetta

Maria Cristina Martinelli - Biancaneve

Evelina Mazzucco - Grimilde

Anna Paglia - Sirene

Beatrice Riva - Rapunzel


Rusp@ - Alice

Gian Domenico Silvestrone - Emma

Oscar Luca Taddei - Psiche

Sabrina Veronese -  Loba

Laura Zilocchi - Cenerentola


Le immagini di seguito sono gentilmente concesse da Associazione Yorick per la cultura