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lunedì 17 febbraio 2014

I TEMPLARI A REGGIO PER PROGETTO MISTERO - Il percorso culrurale di Yorick si arricchisce con i monaci-cavalieri

I TEMPLARI oltrepassano la dimensione spazio-temporale per cavalcare nei feudi di YORICK. Chissà, forse guardando con curiosità al percorso culturale "PROGETTO MISTERO2: X-FILES REGGIANI". Lo spunto arriva da una serata tematica svoltasi nei giorni scorsi ad Albinea su iniziativa del Gruppo archeologico albinetano: "TEMPLARI: MISTERI, VERITA', PRESENZA STORICA NEL TERRITORIO REGGIANO". 

In vista dell''incontro, Massimo TASSI, l'ideatore di "Progetto Mistero", aveva infatti intervistato il relatore, Mauro Giorgio FERRETTI, magister dell'associazione Cavalieri Templari Cattolici d'Italia. Una conversazione che fornisce molti spunti per i creativi che partecipano agli X-Files di Yorick. Un sunto è stato proposto su "Il Resto del Carlino-Carlino Reggio" (11/2/2014, pag. 16).

Nei prossimi giorni RIVELEREMO il NOME DELL'ARTISTA che metterà su carta verità storica e misteri dei Templari rispetto al territorio reggiano. Per il momento, anticipiamo che si tratta di un creativo di consolidata esperienza, che ha già viaggiato nella geografia della fantasia, così come nel mondo dello sport e della letteratura.
Ma ora concentriamoci su "TEMPLARI: misteri, verità, presenza storica nel territorio reggiano", sunto del dialogo fra Mauro Giorgio Ferretti e Massimo Tassi.

NELL'IMMAGINARIO COLLETTIVO è uno degli argomenti che immediatamente richiama il MEDIOEVO, con la sua componente storica che spesso cinematografia e narrativa hanno liberamente ripreso per dare libero sfogo alle fantasie più sfrenate. Si tratta dei TEMPLARI, di cui abbiamo parlato con Mauro Giorgio FERRETTI, relatore dell'incontro "Templari: misteri, verità, presenza storica nel territorio reggiano", organizzato dal GRUPPO ARCHEOLOGICO ALBINETANO con il coordinamento di Gabriella Gandolfi.
Un'opportunità che può contribuire a fare luce sugli enigmi e sui luoghi a noi vicini legati al celebre ORDINE MONASTICO-CAVALLERESCO.

Massimo TASSI - Ferretti, perché l'incontro di stasera?
Mauro Giorgio FERRETTI - "Tutti chiamano in causa questi monaci-cavalieri, soprattutto cinema e romanzi. Così con questa serata si è voluto contribuire ripristinare la verità sui Templari, monaci con la licenza delle armi grazie all'appoggio del loro mentore Bernardo di Chiaravalle".

MT- E cosa se ne facevano delle armi?
MG F- "Erano per la difesa dei pellegrini, oppure dei deboli, come anziani o bambini. E comunque non dimentichiamo che il loro statuto impediva di impugnarle contro altri cristiani. E' per questo che non hanno potuto opporsi al momento dell'arresto".

MT- Ecco, siamo arrivati al crepuscolo dei Templari: cosa accadde?
MGF - "Il periodo dei Templari va dal 1119 al 1314, anno in cui furono messi al rogo in Francia ad opera del re Filippo il Bello, che mirava ai loro beni. Per arrivare a questo, vennero accusati di adorare un idolo, una testa barbuta. Ma era la Santa Sindone, ripiegata in otto e che riproduceva il volto di Gesù Cristo. L'avevano salvata nel 1203 dal saccheggio di Costantinopoli per custodirla".

MT - E i misteri?
MGF - "Alla realtà storica si può affiancare il mistero del loro tesoro, che il re di Francia non trovò".

MT - Passiamo a Reggio. Templari anche qui: possibile?
MGF - "Certo, le tracce sono ancora evidenti, anche se la condanna contro di loro ha fatto in modo che molte venissero cancellate. Reggio era un territorio di passaggio e i Templari presidiavano le vie di comunicazione".

MT - Concretamente, quali prove ci sono?
MGF - "Soprattutto documenti notarili e atti di proprietà. Poi la croce tipica, definita 'patente'. Alcune croci incise sono scampate alla distruzione e sono giunte a noi conservate nelle case-torre dell'Appennino".

MT- Vediamo i luoghi, fra documenti e tracce sul territorio...
MGF - "Avevano terreni dalla Mucciatella sino alla via Emilia, una striscia di terra ininterrotta. Alla Roncina, a Reggio, dove adesso c'è la moderna chiesa e via dei Templari, c'era un luogo di culto templare. Fra Rivalta, San Bartolomeo e Montevacolo c'era un'area templare, oggi conosciuta come Tempie. Lì sorgeva la chiesa dedicata a S. Maria Maddalena, rimasta sino all'800".

MT - Poi?
MGF - "Hanno presidiato la pieve cimiteriale di Mucciatella. Si sono salvati dai terremoti i sotterranei, che sono molto belli e che la nostra associazione ha contribuito al recupero e a tenere aperti. La collina era  inoltre un punto di osservazione da cui avevano visuale sino alla via Emilia".


MT- E in città?
MGF - "Fra il 1160 e il 1307 c'era l'hospitale di S. Stefano, dove ora c'è l'omonima chiesa. Aveva un chiostro quadrato, dove dormivano i viandanti. Adesso ne rimangono due lati. Alcuni scavi nella piazzetta hanno portato alla luce un cimitero con spoglie di pellegrini e Templari".

MT- Anche i Templari reggiani fecero una tragica fine?
MGF  "Furono processati e assolti nel XIV secolo a Ravenna insieme ad altri membri emiliani. Del resto era chiara l'innocenza. A Reggio erano ben voluti, rispettati e fecero ritorno per amministrare la terra e occuparsi di allevamento. L'ultimo templare reggiano visse nella sua domus sino al 1323, cioè anche dopo i tragici roghi di Parigi".