Visualizzazione post con etichetta Circolo degli Artisti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Circolo degli Artisti. Mostra tutti i post

martedì 10 maggio 2016

I STEAMPUNK YOU IV EDIZIONE - Spiriti liberi, arte e originalità

A REGGIO EMILIA TRA ARTE, 
FOTOGRAFIA E DIVERTIMENTO





Il vapore è la loro energia, la fantasia la loro potenza, il divertimento il loro marchio di successo. Personaggi che paiono usciti direttamente dalla macchina del tempo di H.G. Welles, bardati con improbabili armi meccaniche e a vapore, in una via di mezzo tra l'Inghilterra vittoriana e un futuro postatomico, hanno animato le vie cittadine. Per il quarto anno consecutivo, facendo la gioia dei tanti fotografi che si aggiravano in città in occasione di Fotografia Europea e in cerca di curiosità e nuovi spunti per immagini fuori dell'ordinario, si è tenuto sabato 7 maggio dalle 17.00 un nuovo appuntamento con I Steampunk You. Un nutrito gruppo di rappresentanti di questo non convenzionale movimento culturale, che si ispira principalmente ai racconti di Giulio Verne, ha sfilato tra le strade del centro storico di Reggio Emilia, partendo da piazza Fontanesi sino alla sede universitaria di viale Allegri in cui è allestita, in collaborazione con Il Circolo degli Artisti, una mostra d'arte di ispirazione steampunk.
Tra la curiosità dei più, l'evento spettacolare è iniziato con una sorta di flashmob-seduta fotografica per i tanti appassionati, e anche professionisti, che si sono radunati nella piazza reggiana, trasformata in una fucina in cui ingranaggi, meccanismi e ruote dentate, corsetti, occhiali e cappelli hanno fatto volare la fantasia oltre i confini temporali e della realtà.
L'abbigliamento un po' folle ma estremamente credibile dei partecipanti e opere di geniale talento degli artisti, hanno regalato momenti di arte e cultura di certo fuori dal comune e, con questo nuovo appuntamento, Reggio si conferma sempre più uno dei centri catalizzatori di questo insolito movimento.
(Stefania Ferrari)

lunedì 16 novembre 2015

ANTOLOGICA di Corrado Luglio


ANTOLOGICA

Mostra personale del pittore
CORRADO LUGLIO


Sorriso - olio su tela


Attraverso un percorso che si snoda tra forme e colori, ritratti e riproduzioni realistiche, si racconta questo artista poliedrico e capace. Con tecnica e gusto ripropone volti noti rubati al cinema e immagini inneggianti alla vita, immortalati sulle tele grazie a pennellate luminose e sicure, in un omaggio alla bellezza.


Opere colme di diletto. Questa è la definizione più appropriata per le tele di Corrado Luglio che intinge i suoi pennelli, oltre che nei colori, anche nella gioia evidente che prova nel comporre i suoi quadri.
Traspare, questa gioia, in ogni segno e in ogni sfumatura, nei visi ridenti, negli sguardi penetranti, nelle ombre discrete che mai oscurano quella luce sempre presente in tutte le sue opere.
Con il suo figurativo realistico, riporta volti noti rubati al mondo della musica, al cinema o alla storia con grande somiglianza. Sono ritratti che risvegliano immediato il riconoscimento del personaggio, richiamando alla memoria un gioco di identificazione che non ha età e che coinvolge l'osservatore nel filo di ricordi, recenti o lontani.
Corrado Luglio si avvicina alla ricerca artistica per puro piacere, avendo egli una base più prettamente tecnica e geometrica. Tuttavia è proprio questa base che gli permette di spaziare con maggiore sicurezza tra le forme e le proporzioni, di selezionare linee e grafismi, di amalgamare le sfumature o di utilizzare colori forti e puri.
Lo studio delle immagini da proporre non è mai pedissequo all'originale, ma sempre integrato da elementi personali, in grado di definirne immediatamente la paternità autoriale.
Pur prediligendo il ritratto, questo artista spazia attraverso diversi temi, affrontando con dovizia di particolari anche il mondo animale o esprimendosi su argomenti di maggiore profondità, ricordando figure legate alla storia e alla letteratura del nostro territorio, ritraendo personaggi che mai verranno dimenticati per il loro apporto umano e sociale, oppure illustrando un mondo auspicabile se non addirittura ideale in cui il futuro, individuato nell'infanzia, si avvicina gioiosamente correndosi incontro o amorevolmente si prende cura del pianeta, assicurando cibo per tutti.
Con uno stile che si avvicina all'iperrealismo senza acquisirne caratteristiche di freddezza, Corrado Luglio intende ritrarre la realtà, e soprattutto le persone, scavando sotto la superficie della semplice immagine, per individuare tratti che rivelino qualcosa della personalità del soggetto oltre la più immediata apparenza. Allo stesso modo anche l'artista, inevitabilmente, rivelerà qualcosa di sé, della sua visione, dei suoi sogni e forse delle sue speranze tramite la scelta dei colori, delle ombre, dei sorrisi e degli sguardi, delle composizioni.
Il dolore, le difficoltà, le delusioni sembrano in questo momento permeare la vita di molti, per questo le gioiose tele di questo artista possono essere un balsamo, un istante di serenità e di libera immaginazione, un breve momento di gioco cui Corrado Luglio invita e di cui è il principale artefice.

Non ne detta le regole interpretative, traccia solo colorati confini di uno spazio entro cui la mente può concedersi riposo, pur riflettendo, in un piacevole “rimbalzare” tra ricordo e riconoscimento, tra citazione e fantasia, realtà e arte.

A cura di Stefania Ferrari

20 NOVEMBRE – 31 DICEMBRE 2015

Incontro con l'artista sabato 5 dicembre ore 18

Sala espositiva MAX CAFE’

Via Guidelli, 1/F - Reggio Emilia

Tutti giorni dal lunedì al sabato 7.30 – 19.30


domenica chiuso


































SEDUZIONI A MATITA

SEDUZIONI A MATITA

Mostra personale di
ENZO BARBANTI

Disegno a matita su carta, ritraente uno dei tre ponti progettati da Santiago Calatrava e realizzati a Reggio Emilia

a cura di Stefania Ferrari

INCONTRO CON L'ARTISTA

SABATO 21 NOVEMBRE ORE 18.00


Il tratto di grafite si fa arte, in un estendersi di segni seducenti e leggeri. Il fascino del disegno a matita si evidenzia nelle opere inimitabili di questo creativo, che ha fatto del chiaroscuro un mezzo espressivo il cui calore sorprende nella sua naturalezza e perfezione, mai statica, mai immobile. In un susseguirsi di sfumature vibranti, quasi tangibili, la poesia dell'immagine conquista con inattesa, musicale armonia.


19 NOVEMBRE – 31 DICEMBRE 2015


TORREFAZIONE H223

Via Calderini 3/b Reggio Emilia tel. 0522 1484372

Dal lunedì al sabato 7.00 – 19.30 – domenica chiuso



giovedì 15 ottobre 2015

L'IRRIVERENZA DEL TEMPO Personale pittorica di CESARE PINOTTI

L'IRRIVERENZA DEL TEMPO

Mostra personale del pittore

CESARE PINOTTI



a cura di Stefania Ferrari

INCONTRO CON L'ARTISTA SABATO 24 OTTOBRE ORE 18.00

L'evoluzione interiore si dipana lungo l'arco dell'esistenza, accompagnando i mutamenti del corpo, inesorabili, a tratti inaccettabili prendendo coscienza della sua la caducità.
Con pennellate realistiche ed eleganti, le età umane raccontate su tele unite dal filo rosso dell'ascesa della psiche. Nonostante la tenacia del Tempo che, irriverente, continua il suo corso, incurante di meraviglie o sofferenze.

16 OTTOBRE – 12 NOVEMBRE 2015


TORREFAZIONE H223

Via Calderini 3/b Reggio Emilia tel. 0522 1484372

Dal lunedì al sabato 7.00 – 19.30 – domenica chiuso


info: igiardinidiafrodisia@gmail.com










sabato 10 ottobre 2015

RE Open Studios - Atelier aperti per la giornata del contemporaneo

RE OPEN STUDIOS
In provincia di Reggio Emilia otto artisti aprono i loro studi d'arte

Che cosa si cela dietro la realizzazione dell'opera d'arte? A quali muse chiedono ispirazione i creativi, chiusi nei loro studi carichi di sogni plasmati in forme e colori? Assistere più da vicino al nascere di una scultura, di un dipinto, di un'incisione sarà possibile sabato 10 e domenica 11 ottobre grazie a RE Open Studios, iniziativa che già lo scorso anno aveva ottenuto grande successo e che questa volta si inserisce nell'ambito dell'undicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani.
Otto artisti della provincia di Reggio Emilia sveleranno i segreti che li guidano nella fase creativa, aprendo ai visitatori i loro atelier. Ivan Cantoni, Massimo Canuti, Nicla Ferrari, Sara Giuberti, Henry Guatteri, Marino Iotti, Arnaldo Negri, Maria Pellini accompagneranno il pubblico raccontando, chiarendo, narrando la loro esperienza di azione artistica, avvicinando così gruppi di appassionati e curiosi, non più necessariamente e solo esperti e frequentatori di gallerie, all'eterogeneo universo dell'arte e ai suoi molteplici risvolti, alle tecniche e alle idee che permettono la realizzazione di un'opera.
Nelle giornate di sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00 sarà possibile incontrare a Boretto Ivan Cantoni, Sara Giuberti e Henry Guatteri nei rispettivi atelier, mentre a Guastalla ci si potrà intrattenere nel casale di campagna di Massimo Canuti e nello studio di Arnaldo Negri. Nicla Ferrari e i suoi dipinti attenderanno il pubblico nello studio di Cavriago e così Maria Pellini nel caratteristico Borgo delle Querce, mentre le tele di Marino Iotti e la loro genesi saranno argomento di piacevole dibattito nello studio dell'artista, a Scandiano.
(Da un articolo apparso su Carlino Reggio del 10/10/2015, a firma Stefania Ferrari).




mercoledì 29 aprile 2015

FOTOGRAFIA EUROPEA - AIROMA: LA FORZA DELLA NATURA




LA FORZA DELLA NATURA

mostra fotografica del gruppo

AIROMA

Aida Palmieri, Roberta Lodi Rizzini, Maria Grassi



a cura di Stefania Ferrari

Anche questa volta il gruppo AIROMA, formato da Aida Palmieri, Roberta Lodi Rizzini e Maria Grassi, coglie nel segno, presentando un progetto artistico che non solo si inserisce perfettamente nel tema di questa edizione di Fotografia Europea, ma ne offre una interpretazione personale e composta da visioni diverse, descrivendo La Forza della Natura, titolo della mostra.
Partendo dai quattro elementi che tutto formano, terra, aria, acqua e fuoco, le tre Signore della pittografia offrono spunti di riflessione riguardanti gli effetti che ha prodotto l'impatto dell'uomo e del suo progresso tecnologico, sul nostro pianeta.
Ognuna di loro ha affrontato il soggetto in modo diverso, interpretandolo in maniera positiva o negativa, nonché poetica, sottolineando l'amore sia per la Terra, sia per l'umanità che ne fa parte.

Aida Palmieri, con la sua serie di quadri, evidenzia la piccolezza dell'uomo nei confronti di un pianeta ben lontano dall'essere domato e che quando mette in atto tutta la sua potenza, ancora spaventa e stupisce. Le acque possono sì essere incanalate, ma il loro percorso è inesorabile e il turbinare non può essere fermato che per poco. Basta una pioggia possente per scatenare i flutti, rendendoli temibili antagonisti. Pioggia portata dalle nubi, sospinte dall'aria, che può essere brezza piacevole o uragano, portatrice di gocce che dissetano il terreno o che gonfiano la forza del mare. E poi ecco il fuoco, che Aida ritrae benevolo su piccole candele di cera, che si collegano al lavoro incessante delle api, abitatrici indispensabili della natura, senza le quali non esisterebbe cibo su questa terra, così meravigliosa e benevola, quanto pericolosa e instabile. Ancora, dopo miliardi di anni, il suo corpo si scuote e ciecamente distrugge, incurante di ciò che l'uomo ha costruito con fatica.

Roberta Lodi Rizzini ha invece un altro approccio, più critico nei confronti degli effetti causati dall'umanità, che con ben poco rispetto, e direi ben poca lungimiranza, sfrutta senza ritegno ogni risorsa disponibile, ritenendosi in diritto di utilizzare egoisticamente un patrimonio tutt'altro che inesauribile. In opere che contengono immagini di figure umane, distorte dal dolore o dalla paura, presenta un mondo incrinato, sul punto di spezzarsi per nostra colpa. Persino le acque, nutrimento indispensabile per la vita, sono ormai luoghi di morte e causa di morte, per il troppo inquinamento. Il fuoco, alleato dell'umanità, può trasformarsi in un distruttore inesorabile di ogni forma vitale e anche di fronte a ciò, spesso il terrore ha il sopravvento. Solo per l'elemento aria Roberta ha una visione positiva: forse alla fine di un percorso che ha evidenziato i rischi di distruzione per il pianeta, il tramonto darà pace, con una ulteriore opera in cui l'innocenza dell'infanzia regala un effetto speranza.


Maria Grassi si muove ispirata, partendo da alcuni versi poetici in cui invita al rispetto per una casa comune, la natura stessa, con la sua bellezza e il suo spirito selvaggio, in cui tutti siamo compresi. Le sue opere sono oniriche e visionarie, monti violacei ospitano un'alba luminosa, portatrice di nuova fiducia, una colonna di candore incandescente nasce da una terra nuova e il fuoco, in un tripudio di lapilli e lava sinuosa, nel ricordo di un Big Bang in cui esplode un pianeta simile a cristalli, si formano nuove stelle, che illuminano la notte della nostra Terra, in cui una natura madre sempre ci nutrirà, inconsapevole della sua immensa forza.

Aida Palmieri



Roberta Lodi Rizzini



Maria Grassi



Tre modi differenti di rappresentare gli elementi che compongono il nostro pianeta: terra, aria, acqua e fuoco, fonte di creazione o distruzione, secondo il fine che l'essere umano ne decreta. Arte e messaggio di riflessione, per una maggiore responsabilità verso la Terra e le sue risorse.

9 MAGGIO - 30 GIUGNO 2015

Inaugurazione sabato 9 maggio ore 18.00

sala espositiva MAX CAFE'


via Guidelli, 1/f Reggio Emilia

tutti i giorni dalle 7.00 alle 19,30 - chiuso la domenica

In collaborazione con




FOTOGRAFIA EUROPEA - ROBERTA LODI RIZZINI: ARGILLA ALLEGRA





ARGILLA ALLEGRA

Una prospettiva diversa per meditare sul nostro pianeta


Mostra fotografica personale di

Roberta Lodi Rizzini

a cura di Stefania Ferrari




“Tutto proviene dalla terra: i minerali, il carbone, l’argilla… Il fascino dell’argilla che, 
espulsa dal suolo terrestre, forma rigagnoli di liquido in grado di creare scenari surreali e fantastici. L’uomo, fin dagli albori dei tempi, ha imparato a lavorare la terra d’argilla ricavandone cose meravigliose. Da questa riflessione, inizia la mia ricerca e da essa sono nate queste immagini”.


8 MAGGIO – 23 GIUGNO 2015


Inaugurazione venerdì 8 maggio ore 18.00

con l'esibizione della danzatrice Maribel Gamero



Spazi espositivi


TORREFAZIONE H223



Via Calderini 3/b Reggio Emilia tel. 0522 1484372

Dal lunedì al sabato 7.00 – 19.30 – domenica chiuso

In collaborazione con




mercoledì 8 aprile 2015

IL NERO

IL NERO

Mostra personale di 
MARGARETA LILLIESKOLD

a cura di Stefania Ferrari




Il simbolismo del nero, la sua profondità, i misteri della non-luce accendono la fantasia e l'inconscio, che scruta e si libera, immaginando ciò che desidera o teme.

Questa mostra, nonostante si intitoli Il nero, è in realtà uno studio estetico sulla luce. Senza di essa, nemmeno il concetto di oscurità esisterebbe e, in ambito pittorico, questa oscurità, la totale oscurità, è ovviamente il nero.
Esprimersi solo mediante questo non colore, anche se chiamarlo così in realtà non è tecnicamente corretto, non è facile, ma sicuramente affascinante, poiché il nero ha molti significati profondi, diversi non solo se inseriti nel contesto di varie culture, ma differenti per ognuno.
Margareta Lillieskold ha deciso di dedicare una intera serie a figure astratte, molto istintive, realizzate solo con questo buio materico. Forme indistinte, curve, nette, fantastiche, si delineano, quasi tridimensionali, sulle sue tele e, con energico slancio, emergono dal piano. L'artista segue la sua ispirazione, che non sa da dove derivi e nemmeno sa dove la stia portando: forse in un ricordo, forse in un sogno, forse in un mondo mai esistito. Tuttavia, ciò che sa, è che si tratta qualcosa che sgorga dalle profondità di se stessa, inspiegabile, intangibile, eppure lì, concreto, sulla tela.
Sono quindi suoi pensieri, quelli che prendono forma in questi quadri, la cui oscurità non è data dal soggetto di essi, ma dalla completezza, la vera pienezza, che porta in sé tutti i colori. In un contrasto tra opposti, Margareta gioca con un unico pigmento, fa della sua tela un luminoso schermo per ombre cinesi, sul quale racconta storie lontane, aneddoti di vita o sogni ancora da realizzare. Le narrazioni sono sue, ma ognuno può aggiungere particolari, cambiare i termini, ribaltare il finale. Ognuno, guardando un suo quadro, vedrà una storia diversa.
Le forme possono ricordare a chi osserva varie figure, come quando si guardano le nuvole. Ebbene, queste sono nuvole dell'inconscio, che attraversano lo sguardo e si colmano delle nostre fantasticherie, spingendoci verso riflessioni inaspettate, sgorgate solo da un gioco di luce e ombra.
Eccola l'Ombra, quella parola ammantata di mistero che secondo la psicologia di C.G. Jung è la nostra parte nascosta, ma quella più vera. Non necessariamente malvagia, semplicemente più istintiva, più selvaggia, meno addomesticata da cultura e convenzioni.
Ecco, i quadri della serie Nero di questa artista, sono non solo la rappresentazione, forse, della sua Ombra, ma anche di quella di tutti noi, perché guardando le sue figure, vediamo in realtà proiezioni della nostra mente, somiglianze dettate da ricordi e conoscenze personali.
L'esercizio artistico in questo studio sul binomio luce-oscurità, assume così una valenza più alta, l'opera d'arte non più solo come diletto estetico, ma come parte di una crescita personale e culturale, quale in realtà dovrebbe essere sempre: una educazione della e alla sensibilità.
Trasportati in un mondo in cui luce e tenebra si inseguono e si completano, come nel simbolo Yin e Yang, creiamo un equilibrio anche tra noi e la figura, mai uguale a se stessa, senza una direzione precisa di sopra o sotto, trovandoci come sospesi in un vuoto primordiale, privo di gravità.
Ecco allora che una serie di apparentemente strane e astratte figure, si trasforma nell'occasione di un viaggio in un Altrove straordinario, dipinto da un'artista che con il nero ha dato corpo a ombre che, senza la luce che le crea, noi non potremmo vedere.


3 APRILE - 2 MAGGIO 

TORREFAZIONE H223


Via Calderini, 3/B Reggio Emilia
 dal lunedì al sabato dalle 7.00 alle 19.30
chiuso la domenica

In collaborazione con Circolo degli Artisti Reggio Emilia

Info: igiardinidiafrodisia@gmail.com





"IL COLORE E' IL LUOGO DOVE SI INCONTRANO IL NOSTRO CERVELLO E L'UNIVERSO" (Cézanne)




Personale di MARGARETA LILLIESKOLD


 a cura di Stefania Ferrari


In un turbine di colori, la visone di uno sguardo cosmopolita ci accompagna tra luoghi e sensazioni, tra paesaggi di cui si evidenzia la contestualità attraverso cromie decise e ricordi di luoghi vissuti.


I dipinti di Margareta Lillieskold si svincolano dalla prospettiva e dalla figura, per convergere in puro colore, nella sensazione e nel concetto. L'immagine non conta più, ciò che importa è l'emozione che suscita, nel suo ricordo e nel desiderio di espressione dell'artista, che si spinge oltre le regole e i tecnicismi.
Potenti colpi di spatola definiscono il piano principale, ingentiliti da particolari leggeri, che donano la completezza del quadro.
Le tonalità nette evidenziano il carattere dell'esecutrice e sfumature più fredde sottolineano la sua origine nordica. Tuttavia, il suo sguardo ormai cosmopolita, frutto di lunghe esperienze e permanenze all'estero, arricchisce le tele di colori inediti, inaspettati, ricchi e caldi, come le persone che ha incontrato, le città che ha visitato, le luci delle metropoli più vitali sono entrate in lei, facendone ora parte.
I suoi quadri sono sì astratti, ma non è poi così difficile intuire che cosa ha mosso la sua mano per creare queste opere: il desiderio di raccontare, raccontare e ricordare, raccontare e, perché no, insegnare. Insegnare che la cultura viaggia, si muove, si evolve, si mescola e si arricchisce ogni qualvolta due persone si incontrano e comunicano, scambiandosi impressioni e interessi, commentando, discutendo animatamente, confrontandosi e, quindi, crescendo.
L'arte dunque come possibilità di crescita umana. Di questo è profondamente consapevole Margareta, che con i suoi quadri ci invita ad andare oltre l'apparenza delle forme, per lasciarci guidare dalle sensazioni, dalle esperienze istintive e archetipiche, quasi psichedeliche, che solo il colore è in grado di manifestare.
La liberazione da ogni vincolo strutturale, rende i suoi quadri un omaggio alla generosità dell'arte nel suo dare sempre stimoli nuovi e più forti, nella sua eterna missione di elevare l'uomo al di sopra dello spazio e del tempo, per portarlo più avanti nella storia, comune e personale.
Ogni volta che Margareta si avvicina alla tela, ecco che tutto ciò che ha vissuto, visto, amato, cercato e imparato, emerge, concretizzandosi in un'immagine mentale che lei riesce a esprimere con vigore e immediatezza estrema, tramite la stesura dei pigmenti, così colmi, così pieni, senza sbavature, senza incertezze, per unirsi e creare una finestra su un nuovo spazio, su un nuovo universo, che muta e si trasforma, che cambia le carte in tavola, dettando nuove regole che solo allontanandosi dalla realtà conosciuta è possibile seguire, scoprendo emozioni che altrimenti rimarrebbero sconosciute.
Osservando i quadri di questa artista che viene da lontano, ma che ha scelto di vivere qui, tra le nostre montagne, ci si accorge di una visione differente rispetto alla nostra, che coglie particolari e sfumature che a noi sfuggono, abituati come siamo ad averli sotto gli occhi, dandoli per scontati. Lei invece, con una sensibilità frutto di una cultura originaria differente e di una diversificata esperienza di vita, riesce a vedere quell'essenziale che ai nostri sguardi è, se non invisibile, quantomeno velato, confuso, troppo familiare per essere notato.

La frase da lei scelta come titolo per questa sua personale, è di un grande artista del passato, Cézanne, anch'egli cultore del colore e dei suoi simbolici significati, che ben si accosta alla visione sintetica eppure sognatrice di Margareta, musa del colore.


8 APRILE – 2 MAGGIO 2015



Sala espositiva CAFFÈ' MAZZINI
Via Mazzini, 6 – Reggio Emilia

dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 19,30
chiuso la domenica

In collaborazione con Circolo degli Artisti Reggio Emilia


info: igiardinidiafrodisia@gmail.com






domenica 13 aprile 2014

ENZO BARBANTI, TRA DISEGNI E MUSICA

Che Enzo Barbanti sia un artista dalle tante qualità, è cosa nota a chi segue la sua carriera, ma la sua particolarità è la capacità di trasformare ogni incontro, formale o meno, in una occasione per stare in compagnia e ascoltare buona musica in una piccola festa tra amici.
Così è accaduto anche sabato 12 aprile, data in cui avrebbe dovuto svolgersi una semplice presentazione e incontro con l'artista, nell'ambito della sua ultima personale, “Disegni a matita”, in corso presso Trattoria Caffetteria Sipario, in viale Allegri, 2 a Reggio Emilia sino al 1 maggio 2014.



Gli intervenuti, giunti all'ora stabilita per fare due chiacchiere con lui e sentire la presentazione della sottoscritta, hanno invece avuto la piacevole sorpresa di ritrovarsi in un improvvisato spettacolo di live music, in cui lo stesso Barbanti, chitarra in mano, è stato protagonista e impagabile intrattenitore, tra note musicali e di racconti di cui è sempre prodigo, ripescando tra le avventure, galanti e di caccia, trascorse con amici di vecchia data.

Tra musica e disegni

Tuttavia, sui suoi quadri vale la pena riportare qualche nota: che cosa rende il disegni di Enzo Barbanti così unici? L'amore per la bellezza. Bellezza è ciò che si respira nei tratti poetici delle sue opere, anche in quelle dal carattere erotico e sensuale, perché la morbidezza del suo tratto rivela la sensibilità per le proporzioni, per le sfumature, per i mille segreti della figura.
I disegni che sono ora in esposizione nelle sale di Sipario, sono un compendio dell'attività di questo virtuoso della matita, ma ci sono anche opere nuove, che non tradiscono lo stile ormai noto e apprezzato dei suoi lavori.

Incantevoli paesaggi



Vorrei porre particolare accento sui paesaggi, alcuni dei quali sono talmente incantevoli da superare quasi la perfezione della natura stessa, perché aggiungono al soggetto una individuale interpretazione, una mediazione del pensiero d'artista. Infatti, come ho già affermato in altre occasioni, Barbanti non si limita a ritrarre, il suo stile è solo apparentemente fotografico, in realtà c'è sempre un elemento personale, sempre una ricodifica tramite l'arte di ciò che il suo occhio ha rilevato, per produrre qualcosa di nuovo, che non ha il sapore della riproduzione sterile e pedissequa, ma al contrario ha il carattere dell'opera unica, il carattere dell'autore.
Ci sono due opere nuove nella sezione dei paesaggi che mi hanno particolarmente colpita e che portano in sé una inconsueta magia: le foglie cadute ricoperte di brina e la panchina coperta e circondata dalla neve. 




Per realizzare questi due quadri è necessaria una abilità frutto di grande studio, di grande esercizio, di grande talento e di grande passione e le ultime due qualità sono, a mio parere, quelle che determinano la differenza tra un buon quadro e una vera opera d'arte. Enzo Barbanti ha alle spalle gli studi artistici necessari con conseguente esercizio, ma se non possedesse talento e passione, non avrebbe capacità di elaborare sogni, perché questo rappresentano, come quelli che ho appena accennato.

L'affetto per i suoi cani



Stesso genere di amore si respira nei ritratti degli animali, quelli dei suoi cani in particolare, in cui l'affetto per queste bestiole si unisce al trasporto per il disegno. La posa, il movimento, l'atteggiamento del soggetto lo rendono anche a noi caro, come se anche noi avessimo giocato con lui, lo avessimo accarezzato e avessimo passeggiato lungo sentieri di collina seguendo il suo allegro e fedele scodinzolare.

L'amore per tutte le donne




Una sezione a parte, ma certo non ultima né per argomento né per interpretazione artistica, quella dedicata ai ritratti femminili, in cui la matita accarezza le forme, le avvolge come lo sguardo rapito dell'artista, che ha immortalato giovani donne dalle fattezze perfette, così come rotondità più mature, ma guardate con occhio egualmente affascinato, quasi nascosto, affettuoso, in un gioco intimo di specchi che rivela altresì rispetto oltre che ammirazione.
Tutte le opere di Barbanti sono capolavori unici, operare una selezione per le esposizioni è sempre lavoro difficoltoso, ma per me sempre immensamente piacevole, per la possibilità di ammirarle tutte, una volta di più.


Stefania Ferrari