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venerdì 30 settembre 2016

DIVERTIMENTIFICIO EMILIA: DISCOTECHE FANTASMA



Episodio 2

DIVERTIMENTIFICIO EMILIA: 
DISCOTECHE FANTASMA
Alla ricerca dei vecchi locali da ballo

Massimo Tassi & Collettivo Creativo Yorick

DAL 5 OTTOBRE AL 6 NOVEMBRE 2016

Sala espositiva CAFFÈ DELLA GABELLA

Via Emilia S. Pietro, 73 - Reggio Emilia

dal lunedì al sabato dalle 7 alle 21- domenica dalle 8 alle 13


Com'è oggi l'ingresso dello storico e famoso Marabù


Il popolo della notte ritorna, nelle discoteche FANTASMA.
E' DIVERTIMENTIFICIO EMILIA, iniziativa ideata da Massimo TASSI con il CCY - Collettivo Creativo YORICK.



Dal 5 OTTOBRE, nello spazio espositivo del Caffè della Gabella, storico edificio alle porte del centro di Reggio Emilia.
Per raccontare STORIE DI VECCHIE DISCOTECHE al ritmo della musica, vissuto tra incontri, ricordi e oggetti che diventano icone. Il percorso culturale e di costume è iniziato nel 2015, poi ecco una prima mostra nella primavera 2016. Ora, il 2° episodio, con molte sorprese.
CONCEPT - Tra gli anni '70 e '90, la via Emilia è la spina dorsale su cui s'innestano le grandi discoteche, luoghi di musica e aggregazione. Decenni dopo, Massimo Tassi e il CCY - Collettivo
Creativo Yorick ripercorrono quell'itinerario, dall'Emilia sino alla Riviera Romagnola. Dove le notti sembravano non finire mai, oggi ci
sono soprattutto edifici in rovina. Il percorso diventa occasione per raccogliere testimonianze, suoni, immagini e memorabilia di un tempo che se n'è andato per sempre.
QUANDO - Dal 5 ottobre al 6 novembre 2016
DOVE - Spazio espositivo del Caffè della Gabella (via Emilia S. Pietro 73, Reggio Emilia)
ORARI - Dal lunedì al sabato, ore 7-21; domenica, ore 8-13
INFO - yorickfantasy@yahoo.com
COMUNICAZIONE - Stefania Ferrari - I Giardini di Afrodisia












mercoledì 21 settembre 2016

NEI BUNKER DELLE ARMI SEGRETE DEL FÜHRER


Una fabbrica nascosta nel cuore di una montagna



Una esplorazione tra brivido e avventura, tra storia e archeologia industriale. Verso un mondo sotterraneo.
Siamo entrati nei tunnel segreti dove durante la II Guerra mondiale si fabbricava componentistica per l'esercito di Hitler. E forse - aggiunge sibillino qualcuno - anche parti destinate alle armi sperimentali, con cui i nazisti volevano ribaltare l'esito del conflitto.
Siamo a Costozza (Vicenza), nei Colli Berici. Alle nostre spalle il paese avvolto dal sole. Davanti a noi si spalanca invece un abisso di tenebra e roccia.



La spedizione è composta dal cameraman Andrea Boni, dal giornalista Massimo Tassi e da Pier Guido Segna, la cui famiglia è proprietaria di una parte delle grotte.
Nei cunicoli, tra il 1943 e il 1945, erano collocati macchinari di Officine Reggiane, Alfa Romeo, Isotta Fraschini, Fiat, Ducati e Siemens. La dotazione industriale era stata trasferita in modo che sfuggisse alle incursioni aeree degli Alleati. In precedenza le grotte erano state utilizzate come cave di pietra.
I tedeschi indicavano il luogo con un nome in codice: “Officina C, Saibling”.
Gli Alleati vennero a conoscenza della fabbrica che produceva per Junkers e Messerschmitt: lo dimostra un dossier segreto. Tuttavia non riuscirono a colpire l'impianto, ricavato all'interno della montagna, dove erano stati anche ricavati spazi per cinema, chiesa, dormitori, mensa, come attestano rare foto d'epoca.



Le tenebre ci avvolgono. Ci troviamo in un labirinto. “Si tratta probabilmente di centinaia di chilometri di gallerie, che percorrono l'intera montagna”, dice Segna. E' impressionante pensare che qui lavorassero centinaia di persone. Erano in scacco dei tedeschi: i cunicoli erano minati. E così pure il paese.
Gli occhi si abituano all'oscurità. E con l'aiuto delle torce troviamo segni concreti della presenza dei lavoratori o dei soldati: sulle pareti ci sono nomi e date.
La fine dei tunnel di guerra arrivò nel '45, con l'avanzata degli Alleati e il ritiro dei tedeschi verso il Brennero. Ma più di settant'anni dopo, i cunicoli avvolti dalle tenebre custodiscono ancora molti enigmi.
Testo di Massimo Tassi, proposto in forma diversa dal quotidiano Il Resto del Carlino-Carlino Reggio (21/9/2016). Foto di Andrea Boni e Massimo Tassi. Si ringrazia la famiglia Segna.




martedì 20 settembre 2016

"TESTA DEL DIAVOLO": SCULTURA CELTICA?


"TESTA DEL DIAVOLO": 

MISTERO CELTICO?

Antica scultura apre il dibattito




Ha un nome che mette i brividi e si rivela come un mistero la cui soluzione potrebbe catapultarci sino agli abissi del tempo, alle usanze degli antichi abitanti dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Viene chiamata la “TESTA DEL DIAVOLO" e secondo gli studiosi si tratta di una scultura molto antica. Si trova a Crovara, piccola località nel territorio di Vetto (Reggio Emilia), sulle montagne che dominano il torrente Enza.
Un enigma di pietra che ammicca a lato degli scalini della chiesa di San Giorgio, a ridosso di una rupe che conserva i resti di un castello medievale, luogo frequentato da escursionisti e gitanti.
Solo i più attenti notano però la strana figura che ha attirato l'attenzione degli studiosi, per aprire un clamoroso scenario storico.
E' sicuramente molto antica, forse risale a duemila anni fa, realizzata dalle popolazioni che abitavano la zona appenninica di cui parla anche Tito Livio, potrebbe essere un retaggio delle teste che facevano LIGURI e CELTI”, rivela Adolfo Zannoni, esperto di simbolismo delle religioni antiche.
La scultura rappresenta un volto, scolpito nella pietra arenaria. Sembra fissarci, magnetico. Spostandoci, pare che strizzi un occhio, ammiccando. La bocca sembra contorta in una smorfia. Forse si tratta di uno scherzo dell'immaginazione o dell'intensa luce di un pomeriggio estivo. O forse dell'abilità dello sconosciuto artista.
Però potrebbe anche risalire all'inizio del medioevo, realizzata dai montanari che guardavano a quelle sculture a forma di testa che erano ancora presenti nella zona”, aggiunge Zannoni, portandoci a spasso nel tempo.
La “TESTA DEL DIAVOLO” non era inserita nella chiesa. E' stata collocata negli anni '70, quando il parroco di allora l'ha trovata nella vicina area della Rocca. La tradizione la considera “apotropaica”, allontanerebbe gli influssi negativi. Il nome popolare potrebbe derivare dalle orecchie molto marcate, che ricordano le corna di un demone o di una divinità.
C'è chi parla di CERUMNO, che per i Celti aveva sembianze umane e corna di cervo al posto delle orecchie.
Le ipotesi sono varie e suggestive, con una certezza: è antichissima. E necessita di essere preservata dagli agenti atmosferici, destinati a sgretolare l'arenaria, con il rischio che questa testimonianza sulle antiche genti vada perduta.
Testo di Massimo TASSI, proposto in forma sensibilmente diversa anche dal quotidiano Il Resto del Carlino-Carlino Reggio.

Come spesso accade, anche I Giardini di Afrodisia erano presenti grazie alla partecipazione della nostra inviata Stefania Ferrari, all'interno della spedizione esplorativa, guidata appunto da Massimo Tassi.

lunedì 19 settembre 2016

TUTTO ESAURITO PER LA NOTTE DEL WEIRD


A TUTTO WEIRD

Una serata da brivido. E non perché si stia avvicinando l'autunno, ma per quella sottile lama di paura che attanaglia la nuca, quando di mezzo ci sono storie di treni che scompaiono nel nulla, diligenze fantasma e terribili maledizioni che incombono su antichi tumuli indiani.
Tutto questo e decisamente molto di più nella seconda edizione de “La notte del weird”, che come lo scorso anno si è presentata con un tutto esaurito di pubblico e di fan e un programma che ha indotto a guardarsi le spalle tornando a casa.

Pubblico fuori dalla Miskatonic, in attesa dell'apertura dell'evento


L'iniziativa, targata anche questa volta Miskatonic University e Yorick, si è tenuta domenica 18 settembre dalle 21 sino a notte inoltrata, terminando... di lunedì, presso la sede della libreria Miskatonic, in via Squadroni 10/a Reggio Emilia.
Il filo conduttore della serata è stato “Gotico Americano tra narrativa e fiction Tv”, sottolineando i numerosi richiami tra un filone narrativo riconducibile alla letteratura fantastica statunitense, soprattutto del sud, e alcune serie tv di grande successo, come “True Detective”, che ha rilanciato in tutto il mondo i nomi di grandi maestri del weird come Robert Chambers, Ambrose Bierce e Thomas Ligotti.
Ma la serata è stata anche dedicata agli ottant'anni dalla scomparsa del grandissimo Robert E. Howard, creatore non solo di Conan, ma di altri personaggi e scenari poco conosciuti al grande pubblico e che sono stati svelati durante l'evento, con vere "chicche" per collezionisti e estimatori.

Tutto esaurito e anche posti in piedi. serata di gran successo



I relatori che hanno animato la notte, sono stati Giulia Cigni, indagatrice del fantastico, che ha parlato dei romanzi noir di Joe Lansdale, autore texano che spesso affonda la penna nel noir e nell'immaginario, con omaggi a REH, ad es. con il fumetto, vedi "I piccioni dell'inferno", e ai B-movie horror.; Maico Morellini, narratore, esperto di cinema, vincitore del Premio Urania, si è soffermato invece sulla serie tv True Detective, riflettendo in particolare sui rimandi simbolici, i punti di contatto con la narrativa di Chambers e Bierce e l'opprimente atmosfera della Louisiana, restituita dalla prima stagione tv., mentre Massimo Tassi, giornalista, direttore di Yorick, vincitore del Premio Italia, ha presentato il lato horror di Robert Howard. tra vampiri, licantropi e cose senza nome, con particolare attenzione alla produzione narrativa ambientata nel Texas, sottolineando come buona parte delle opere di REH sia incline al brivido.

Giulia Cigni
Maico Morellini

Massimo Tassi


I collezionisti si son dati battaglia per poter acquistare rarità come "Vita privata di HPL" a cura di Claudio De Nardi (Reverdito), "Lovecraftiana" a cura di C. De Nardi (Yorick), "Skull-Face" di REH (Nord) e molte prelibatezze di Yorick dedicate allo scrittore di Cross Plains, tra cui numeri introvabili della rivista, taccuini della Saga di Robert Howard e altro ancora.
Per partecipare all'imperdibile appuntamento, molti appassionati son giunti da varie località, come Cesena, Mantova e Vignola, decidendo di trascorrere la notte a Reggio Emilia, vista anche l'ora tarda dei saluti tra "weirdfan". 
Da notare anche la presenza di personaggi attivi nella nuova editoria e nel mondo della cultura, tra cui Mauro Corradini di Vincent Books, mentre Stefania Ferrari è stata l'inviata nei mondi oscuri per noi de I Giardini di Afrodisia.
Brillante padrone di casa della Libreria  Miskatonic University, Andrea Gibertoni.


Andrea Gibertoni
Foto di gruppo per appassionati. Al centro, Massimo Tassi

giovedì 11 agosto 2016

SCOLPIRE UNA VALLE

OTTAVO SIMPOSIO DI SCULTURA 
IN VAL DI CEMBRA

Anche quest'anno I Giardini di Afrodisia hanno partecipato in qualità di curiosi a questo evento estivo che si tiene annualmente a Cembra, deliziosa cittadina dell'omonima valle.
Girovagando tra le diverse postazioni degli scultori, abbiamo visto il nascere di armoniose figure che sembravano liberarsi via via dell'involucro ligneo, per prendere vita tra i profumi della natura. 
Artisti dello scalpello provenienti da tutta Italia e anche oltre confine si sono misurati con il tema, 'Scolpire una valle', scelto per questa originale tenzone artistica.
Tra chiacchiere e curiosità, anche questa edizione è stata apprezzabile per il livello tecnico e la fantasia dei partecipanti.
Da sottolineare, inoltre, anche una personale fotografica di Paul Crespel, intitolata 'Street Photography', situata in una location veramente originale (e molto fresca, il che con il caldo esterno non guastava affatto): una vecchia cantina, molto ampia e con una inconsueta ma efficace, anche dal punto di vista coreografico, illuminazione.
Notevoli gli scatti, che hanno immortalato momenti e volti di strada.



Da Padova, Aldo Pallaro. La sua scultura, con intagli ben calibrati, gioca con la luce creando curiosi effetti.

da Trecchina (PZ) Jessica Ielpo e la sua opera nascente







Silvano Ferretti, proveniente da Chatillon, al lavoro

Visitatori incuriositi dall'opera di Silvano Ferretti



QUANDO LOVECRAFT SI PUO' TOCCARE

Alle montagne della follia

Iniziativa realizzata con materiali eco-compatibili e rispettosa dell'ambiente dedicata al Sognatore di Providence



Lovecraft è diventato realtà, tanto da poter toccare con mano le sue storie.

La rivista YORICK ha promosso un'iniziativa dedicata allo scrittore di Providence e in particolare al suo romanzo d'esplorazione Alle montagne della follia.
L'idea si è concretizzata in una località misteriosa del Trentino, dove il creativo Gino Bedeschi ha dato tangibilità alla suggestioni della storia lovecraftiana.



“Abbiamo ricostruito l'atmosfera incombente della splendida storia di Lovecraft con una installazione creativa realizzata in una località segreta, dove sono state utilizzate le caratteristiche paesaggistiche per sottolineare i rimandi al racconto del maestro”, afferma Bedeschi. “Così si spiegano le gole vertiginose, le pareti incombenti, gli strani pinnacoli di roccia, in cui abbiamo collocato una serie di collage preparati per l'occasione, che rimandano agli argomenti che trapelano da HPL, tra cui l'inquietudine degli studiosi di fronte alla scoperta di tracce di civiltà aliene e preumane”.



Rodolfo Pettazzoni ha documentato fotograficamente l'installazione e la location di rara bellezza.
Qui riportati alcuni scatti, con le rupi inquietanti, l'atmosfera carica di mistero, le rocce dalle forme insolite e i collage, che omaggiano liberamente HPL.






I collage sono a disposizione dei collezionisti lovecraftiani, con firma dell'autore e autentica lovecraftiana rilasciata dalla rivista YORICK e da il Circolo di HPL.

Per la riuscita dell'iniziativa hanno anche collaborato il Circolo di Lovecraft, I Giardini di Afrodisia, l'Howard Club, Juliette Verne, il Gruppo Letterario di Attività Salgariane, Rodolfo Pettazzoni, l'Associazione Yorick per la Cultura.



giovedì 9 giugno 2016

MERCOLEDÌ ROSA: THINK DEEP PINK di Sabrina Veronese


Pensieri profondo rosa con
  THINK DEEP PINK

Personale pittorica di

SABRINA VERONESE


"Nude"



Come ogni inizio estate, a Reggio Emilia si ripropone l'ormai consolidata serie dei mercoledì rosa, serate dedicate alle donne con eventi musicali, culturali e d'arte.
Ci saremo anche noi, all'aperitivo di mercoledì 15 giugno al Max Cafè, ormai storico collaboratore in molte iniziative con I Giardini di Afrodisia, quando le tele di Sabrina Veronese segneranno l'esordio della serata e del carnet di proposte del Max.
Con il suo pensiero rosa profondo, THINK DEEP PINK, questa pittrice intreccia nei suoi quadri seduzione, fascino, mistero e femminilità, ritraendo la donna nelle sue varie sfaccettature, fisiche e dell'anima, in un dedalo di emozioni dal quale la sola via di uscita è l'ascolto e l'osservazione di un percorso di crescita.
Le sue figure, lontane dai luoghi comuni, escono dall'immaginario per farsi sogno simbolico e tangibile.

A cura di Stefania Ferrari

15 GIUGNO – 20 LUGLIO 2016

INAUGURAZIONE MERCOLEDÌ 15 GIUGNO ORE 19

Sala espositiva MAX CAFE’

Via Guidelli, 1/F - Reggio Emilia
Tutti giorni dal lunedì al sabato 7.30 – 19.30 domenica chiuso




mercoledì 18 maggio 2016

MAURIZIANO: DA SALVARE LA CASA DELL'ARIOSTO

MOBILITAZIONE CITTADINA PER SALVARE UN IMPORTANTE MONUMENTO STORICO

Villa quattrocentesca, a pochi passi dal centro cittadino di Reggio Emilia, il Mauriziano è stata lungamente la dimora, soprattutto estiva, di Ludovico Ariosto, poeta e letterato a cavallo tra '400 e '500, il cui stile ha segnato una rottura dei canoni poetici del tempo.




Ora questo monumento, di importanza storica, architettonica e artistica, versa in cattive condizioni e necessita di restauri e adeguamenti. I lavori che dovrebbero rendere di nuovo agibile l'antico palazzo non sono nemmeno iniziati e la splendida villa, che contiene opere di grande valore estetico e notevole pregio artistico, rischia la chiusura totale.
Per questo motivo un grande numero di persone si sta adoperando perché non cada nell'oblio la casa di uno dei padri della nostra letteratura. Con eventi e iniziative, pubblicizzati soprattutto tramite web e social, centinaia di cittadini si stanno mobilitando per dare un esempio concreto di interessamento e partecipazione nei riguardi del patrimonio storico e culturale della città.


Un evento, organizzato da Francesco Fantuzzi e al quale partecipano anche I Giardini di Afrodisia, datato 8 settembre (data di nascita di Ludovico Ariosto) e dal titolo Salviamo il Mauriziano (https://www.facebook.com/events/569866173173576/) sta raccogliendo adesioni per iniziative che smuovano l'opinione pubblica e le istituzioni affinché si prenda atto del problema e si trovi concretamente, e velocemente, una soluzione.
Intanto, per giovedì 19 maggio alle 18 è previsto un Flashmob Furioso davanti al Municipio reggiano. I partecipanti, copia dell'Orlando Furioso alla mano, sosteranno sotto il portico del palazzo comunale per fare sentire la loro voce. In forma poetica.


venerdì 13 maggio 2016

NAÏF DI NUOVO A LUZZZARA



ANIME NAÏF

I CANDIDI

Minicollettiva pittorica

LUIGI CAMELLINI

GIANNI PONTIROLI

ROBERTA VALDUCCI



Il naïf nuovamente protagonista a Luzzara, sua storica capitale, che rinasce a nuova arte con con questa mostra, prima di una lunga serie, che riporterà questo stile pittorico, peculiare di queste zone della Bassa reggiana, terre di Zavattini, Guareschi e Ligabue, ad essere al centro di un movimento culturale che non ha mai cessato di estendere il suo fascino ben oltre questi confini.
Le stagioni che scandiscono la vita con ritmo lento e regolare, il sole, i campi, la cura degli animali. E le persone, legate a una natura dolce e materna, che dona i suoi frutti in cambio di un rispetto che sopravvive e si racconta nelle tele dei candidi naïf.


a cura di Stefania Ferrari


Dolores e il girasole - Tenero quadro di Roberta Valducci




Emozionante opera di Gianni Pontiroli



L'arcobaleno di ieri e di oggi in questo quadro di Luigi Camellini


29 MAGGIO – 31 LUGLIO 2016

INAUGURAZIONE DOMENICA 29 MAGGIO ORE 11


ANCICAFÈ

  via Avanzi, 46 - Luzzara (RE)

orari: 7 - 12.30  e 16 - 19  

chiuso sabato pomeriggio e domenica









D'ARTE E NATURA NOSTRE - Le Grand Tour con le opere di M.C. Martinelli


D'Arte e Natura nostre

Mostra personale di

Maria Cristina Martinelli





Le Grand Tour in forma d'arte. Questa mostra accompagna tra spazi naturali e monumenti storici, con singolare attenzione al particolare e alla luce densa di dolcezza che contraddistingue l'Italia. Alla stregua di una straordinaria guida, la pittrice ritrae luoghi con affascinante narrazione artistica, grande maturità del segno e padronanza tecnica.






Siamo turisti privilegiati, perché abbiamo Maria Cristina Martinelli a farci da ideale guida in questo particolare Grand Tour, viaggio che i rampolli di nobile e ricca famiglia europea, ma non solo, intraprendevano per arricchire la propria educazione e la cui meta per eccellenza era proprio l'Italia, ricca di storia, d'arte e cultura.

Questa pittrice dal tocco ispirato ci accompagna con presenza discreta tra panorami incantevoli e opere che, ancora oggi, ci rendono orgoglioso esempio di bellezza nel mondo.

E' un percorso in cui si intrecciano meraviglia, scoperte e rivelazioni improvvise quello che Maria Cristina Martinelli ha dipinto per noi, e con questa sua personale, dal titolo “D'Arte e Natura nostre”, ci consegna la visione di un'Italia morbida, nobile e magica, di una dolcezza antica.

I paesaggi ritratti sono luoghi reali, che la pittrice stessa ha visitato, interpretandoli con quella particolare sensibilità che la contraddistingue e che da sempre penetra nelle trame complesse eppure apparentemente semplici delle forme, che accende i colori di un tramonto. La realtà si allaccia a emozioni, a ricordi felici, per accedere a pensieri d'incanto.
Esempio di maturazione umana e artistica, i paesaggi di questa artista rimandano alla consapevolezza di una componente unica che accomuna il creato, ad una matrice primigenia da cui tutto è scaturito e cui tutto tornerà.

I quadri che ritraggono opere d'arte o monumenti, ne rivelano spesso non l'interezza, ma particolari significativi, spesso inosservati, che con un sapiente effetto pittorico di luminosità e tenebra, giocato essenzialmente sull'abile utilizzo di bianco e nero, svelano una bellezza che con la sua intensità riesce a competere, e vincere, contro forze disgregatrici che negano l'armonia, riuscendo a individuarla anche dove spesso non si guarda, riproponendola in chiave intima e differente.

Le immagini acquistano così un nuovo respiro, in un cammino che parte dalla storia per arrivare alla contemporaneità, intatte eppure sempre sorprendenti.

Arte e Natura, le nostre arte e natura, hanno il sigillo della bellezza e dell'immortalità, cui anche le opere di Maria Cristina Martinelli contribuiranno a prolungare la leggenda.

24 MAGGIO – 5 GIUGNO 2016

INAUGURAZIONE SABATO 28 MAGGIO ORE 18

Presentazione a cura di 
Stefania Ferrari

PALAZZO CONTARELLI

  corso Mazzini 42 c - Correggio ( RE )

orari: 10 - 12.30   16.30 - 19,30   chiuso il lunedì


info: igiardinidiafrodisia@gmail.com



San Martino in Rio (RE) - 3486429585