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domenica 30 ottobre 2016

MAI PIÙ - La violenza contro le donne è una ferita aperta


MAI PIÙ

La violenza contro le donne è una ferita aperta




a cura di Stefania Ferrari

In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita in seguito all'omicidio di tre dominicane, le sorelle Mirabal, schieratesi contro la dittatura della loro nazione nel 1960, una mostra per ricordare tutte le donne vittime di abusi. Cinque menti creative, Naide Bigliardi, Maria Grazia Candiani, Emanuela Cerutti, Maria Grassi e Nero Levrini, espongono le loro opere di forte impatto e sensibilità, affinché l'arte sia opportunità per sensibilizzare le coscienze su un problema sociale e umano ancora lontano dall'essere risolto.


5 - 30 Novembre 2016


INAUGURAZIONE SABATO 5 NOVEMBRE ORE 17



sala espositiva HOTEL MERCURE - ASTORIA

via Leopoldo Nobili, 2 Reggio Emilia
Mostra visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19



martedì 11 ottobre 2016

TU CHE MI HAI RUBATO IL CUOR – LA MUSICA DELL'ANIMA


NOTE DELL'ANIMA NEI DIPINTI 
DELLA GALLERIA S. MARCO

Una collettiva per dipingere la musica che scaturisce dall'anima e alla quale hanno partecipato sei pittori, Elisa Beltrame, Ivan Lazzaretti, Francesca Mori, Ferruccio Mirandola, Armando Nizzoli, Alberto Tellini, affiancati da un settimo, eclettico artista, Rusp@, con una personale collaterale dal titolo "La musica del Mondo", presso la Galleria S. Marco, via Saccani 2 a Boretto (RE), sotto la sensibile direzione di Cristina Bernardi.
Inaugurata sabato 8 ottobre, proseguirà sino al 16, con apertura festivi e prefestivi dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19.

Due opere di Rusp@, nella personale collaterale La musica del Mondo







Cristina Bernardi, direttrice della Galleria S. Marco e Stefania Ferrari de I Giardini di Afrodisia


venerdì 30 settembre 2016

I NAIFS DEL PO - TERZA EDIZIONE

I Naïfs del Po
Terza edizione



Da sabato 1 ottobre sino alla fine del mese, la cittadina rivierasca di Gualtieri (RE) ospiterà, per il terzo anno consecutivo, la rassega di pittura I Naïfs del Po, in un tripudio di immagini rubate alle campagne e alla fantasia, omaggiando, ma soprattutto sottolineando, la vitalità e il desiderio di riaffermazione di questo stile pittorico, che tanto è legato alla terra solcata dal Po. 
La Sala Falegnami, all'interno di Palazzo Bentivoglio, vedrà riportato alla luce un mondo agreste che rimanda a tradizioni mai dimenticate e che il velo della nostalgia mantiene vivo, grazie alla organizzazione e cura, anche di questa edizione, da parte del Club delle Arti Reggiane, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura di Gualtieri.

Alberta Baglione, Brenno Benatti, Fausto Bianchini, Luigi Camellini, Paolo Camellini, Augusto Fantini, Dino Fiorini, Franco Mora, Gianni Pontiroli, Natale Rovesti, Gianni Samini, Roberta Valducci (Azzurra la Naïf), Serafino Valla, Gianni Verona sono i quattordici artisti che si sono cimentati nella realizzazione di opere che rappresentano una memoria storica tramandata tramite l'arte.

Tra animali da cortile, covoni di fieno, barche su fiume, rezdore che impastano sapientemente uova e farina, allegorie fantasiose della natura, il naïf è più che mai vivo e la sua storia resta legata alle stagioni, che scandiscono la vita con ritmo lento e regolare, al sole, ai campi, ai galli multicolori che razzolano nell'aia, ma in special modo, alle persone, grate a una campagna dolce e materna, che dona i suoi frutti in cambio di un rispetto che sopravvive e si racconta nelle tele de I Naïfs del Po.
La mostra è l'esempio più lampante di come la pittura naif sia più che mai viva e sia stata capace di evolversi con il tempo, mantenendo intatto il suo spirito, la sua candida anima, che oggi risplende  a Gualtieri.
La mostra è aperta il sabato e la domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 19.


(Stefania Ferrari)

















martedì 20 settembre 2016

"TESTA DEL DIAVOLO": SCULTURA CELTICA?


"TESTA DEL DIAVOLO": 

MISTERO CELTICO?

Antica scultura apre il dibattito




Ha un nome che mette i brividi e si rivela come un mistero la cui soluzione potrebbe catapultarci sino agli abissi del tempo, alle usanze degli antichi abitanti dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Viene chiamata la “TESTA DEL DIAVOLO" e secondo gli studiosi si tratta di una scultura molto antica. Si trova a Crovara, piccola località nel territorio di Vetto (Reggio Emilia), sulle montagne che dominano il torrente Enza.
Un enigma di pietra che ammicca a lato degli scalini della chiesa di San Giorgio, a ridosso di una rupe che conserva i resti di un castello medievale, luogo frequentato da escursionisti e gitanti.
Solo i più attenti notano però la strana figura che ha attirato l'attenzione degli studiosi, per aprire un clamoroso scenario storico.
E' sicuramente molto antica, forse risale a duemila anni fa, realizzata dalle popolazioni che abitavano la zona appenninica di cui parla anche Tito Livio, potrebbe essere un retaggio delle teste che facevano LIGURI e CELTI”, rivela Adolfo Zannoni, esperto di simbolismo delle religioni antiche.
La scultura rappresenta un volto, scolpito nella pietra arenaria. Sembra fissarci, magnetico. Spostandoci, pare che strizzi un occhio, ammiccando. La bocca sembra contorta in una smorfia. Forse si tratta di uno scherzo dell'immaginazione o dell'intensa luce di un pomeriggio estivo. O forse dell'abilità dello sconosciuto artista.
Però potrebbe anche risalire all'inizio del medioevo, realizzata dai montanari che guardavano a quelle sculture a forma di testa che erano ancora presenti nella zona”, aggiunge Zannoni, portandoci a spasso nel tempo.
La “TESTA DEL DIAVOLO” non era inserita nella chiesa. E' stata collocata negli anni '70, quando il parroco di allora l'ha trovata nella vicina area della Rocca. La tradizione la considera “apotropaica”, allontanerebbe gli influssi negativi. Il nome popolare potrebbe derivare dalle orecchie molto marcate, che ricordano le corna di un demone o di una divinità.
C'è chi parla di CERUMNO, che per i Celti aveva sembianze umane e corna di cervo al posto delle orecchie.
Le ipotesi sono varie e suggestive, con una certezza: è antichissima. E necessita di essere preservata dagli agenti atmosferici, destinati a sgretolare l'arenaria, con il rischio che questa testimonianza sulle antiche genti vada perduta.
Testo di Massimo TASSI, proposto in forma sensibilmente diversa anche dal quotidiano Il Resto del Carlino-Carlino Reggio.

Come spesso accade, anche I Giardini di Afrodisia erano presenti grazie alla partecipazione della nostra inviata Stefania Ferrari, all'interno della spedizione esplorativa, guidata appunto da Massimo Tassi.

giovedì 15 settembre 2016

3°CONCORSO DI PITTURA “MINIQUADRO”




PROGRAMMA:

SABATO 1 OTTOBRE

Ore 19,30: cena a € 10 con antipasto di salume e polenta fritta, risotto con crema di parmigiano e aceto balsamico, tortelli di zucca al lardo, ¼ di lambrusco, acqua.

Ore 21: commedia dialettale “No! Al dutor Carlino no!” 
della compagnia “La palanca sbusa” di Gualtieri

DOMENICA 2 OTTOBRE

Ore 17: camminata di Sandroun. Percorso breve non competitivo. Iscrizione € 2. Premio a estrazione per tutti. Partenza dal piazzale Hotel Gemmi

Ore 19,30 : cena di Sandrone a € 10 con stinco al forno, patate arrosto, calice di vino, acqua.

Durante la cena si terrà la premiazione del 3° concorso “Miniquadro”

La mostra resterà aperta tutto il mese di Settembre. 
Hotel Gemmi – via Marconi, 2 – Cadelbosco Sotto (RE) – tel: 0522 911226

giovedì 9 giugno 2016

MERCOLEDÌ ROSA: THINK DEEP PINK di Sabrina Veronese


Pensieri profondo rosa con
  THINK DEEP PINK

Personale pittorica di

SABRINA VERONESE


"Nude"



Come ogni inizio estate, a Reggio Emilia si ripropone l'ormai consolidata serie dei mercoledì rosa, serate dedicate alle donne con eventi musicali, culturali e d'arte.
Ci saremo anche noi, all'aperitivo di mercoledì 15 giugno al Max Cafè, ormai storico collaboratore in molte iniziative con I Giardini di Afrodisia, quando le tele di Sabrina Veronese segneranno l'esordio della serata e del carnet di proposte del Max.
Con il suo pensiero rosa profondo, THINK DEEP PINK, questa pittrice intreccia nei suoi quadri seduzione, fascino, mistero e femminilità, ritraendo la donna nelle sue varie sfaccettature, fisiche e dell'anima, in un dedalo di emozioni dal quale la sola via di uscita è l'ascolto e l'osservazione di un percorso di crescita.
Le sue figure, lontane dai luoghi comuni, escono dall'immaginario per farsi sogno simbolico e tangibile.

A cura di Stefania Ferrari

15 GIUGNO – 20 LUGLIO 2016

INAUGURAZIONE MERCOLEDÌ 15 GIUGNO ORE 19

Sala espositiva MAX CAFE’

Via Guidelli, 1/F - Reggio Emilia
Tutti giorni dal lunedì al sabato 7.30 – 19.30 domenica chiuso




lunedì 30 maggio 2016

INAUGURATA "ANIME NAÏF - I CANDIDI" A LUZZARA


LA MINICOLLETTIVA 
ANIME NAÏF -  I CANDIDI, 
RICONFERMA LUZZARA CENTRO DI QUEST'ARTE UNICA



In un piovoso pomeriggio dell'ultima domenica di maggio, un notevole gruppo di persone, con spirito amichevole e gioioso, si è riunito per inaugurare una collettiva che riporta Luzzara agli antichi splendori del naif.
La cittadina della Bassa reggiana è sempre stata patria d'eccellenza di questo stile pittorico così particolare e unico. Per varie ragioni, da qualche tempo il suo nome è stato un po' dimenticato sotto questo punto di vista, ma con questa mini collettiva, nel cuore del centro storico e nel locale, l'Ancicafè, che ospita una delle opere di Cerare Zavattini, Luzzara si ripropone come elemento nevralgico dell'arte nativa.

Da sinistra in piedi Luigi Camellini, Roberta Valducci, Stefania Ferrari, Gianni Pontiroli. In basso, i due proprietari di Ancicafè: Elena Anceschi e Dante Bosi. Alle spalle di ogni artista, uno dei loro quadri e tutto sulla destra l'opera di cesare Zavattini, da lui donata a Dante Bosi da bambino.

Questa mostra riveste quindi una particolare importanza, non solo perché ripropone dopo un periodo di stasi delle opere naif, ma perché rappresenta un nuovo modo di dipingere, che si ricollega sì allo stile classico di questa corrente pittorica, ma che aggiunge note moderne alla visione candida dell'esperienza naif.



La pittura più geometrica e dai colori netti di Gianni Pontiroli, nelle cui tele campeggiano anche scorci cittadini e automobili, segna un momento di passaggio tra il naif della tradizione contadina a quello più urbano di oggi, in cui la campagna confina con la città e in cui ai carri trainati dai cavalli si sono sostituiti moderni trattori. Gli abitanti dei villaggi non si muovono più a piedi o con le biciclette, ma con le auto. Eppure negli sguardi e in alcuni scorci panoramici, ancora si rivela la passione intensa per la natura e i suoi ritmi immutabili.



Se nelle opere più classiche di Luigi Camellini si legge, in maniera nemmeno molto velata, una critica alla modernità che tutto travolge e contamina, a scapito di una purezza ormai perduta, di ricordi d'infanzia e innocenza di un tempo che non tornerà, nelle tele di Pontiroli pare esserci invece una maggiore integrazione tra presente e passato, una visione più positiva per una convivenza tra passato e contemporaneo.



Roberta Valducci, in arte Azzurra la Naif, già in questo suo nome d'arte, nel senso letterale della parola, afferma la sua volontà di immergersi in questo candido, o per lei azzurro, mondo, che assume contorni fiabeschi grazie a personaggi immaginari che trascorrono l'esistenza in universo perlaceo dai colori brillanti.
Eppure, anche in questo caso, in questa nuova visione di pittura dedita alla spontaneità creativa, la matrice dei padri è ben presente. Una natura madre amorevole, che accoglie ogni sua creatura secondo un disegno ben stabilito e che si ripete, uguale ma sempre sorprendente, ogni anno, ogni stagione. Animali, veri o immaginari, vivono e si avvicinano a elementi della natura, in una esplosione di colori gioiosi.
Questi tre artisti, con stili così differenti, sono l'esempio più lampante di come la pittura naif sia più che mai viva e sia stata capace di evolversi con il tempo, mantenendo intatto il suo spirito, la sua candida anima naif, che oggi risplende nuovamente a Luzzara.

Mostra visitabile fino al 31 luglio presso Ancicafè, via Avanzi, 46 Luzzara.
Orari: 7-12,30 e 16-19, chiuso sabato pomeriggio e domenica.


Roberta Valducci e Gianni Pontiroli


In primo piano Cristina Bernardi, alle sue spalle Elena Piccinini






venerdì 13 maggio 2016

NAÏF DI NUOVO A LUZZZARA



ANIME NAÏF

I CANDIDI

Minicollettiva pittorica

LUIGI CAMELLINI

GIANNI PONTIROLI

ROBERTA VALDUCCI



Il naïf nuovamente protagonista a Luzzara, sua storica capitale, che rinasce a nuova arte con con questa mostra, prima di una lunga serie, che riporterà questo stile pittorico, peculiare di queste zone della Bassa reggiana, terre di Zavattini, Guareschi e Ligabue, ad essere al centro di un movimento culturale che non ha mai cessato di estendere il suo fascino ben oltre questi confini.
Le stagioni che scandiscono la vita con ritmo lento e regolare, il sole, i campi, la cura degli animali. E le persone, legate a una natura dolce e materna, che dona i suoi frutti in cambio di un rispetto che sopravvive e si racconta nelle tele dei candidi naïf.


a cura di Stefania Ferrari


Dolores e il girasole - Tenero quadro di Roberta Valducci




Emozionante opera di Gianni Pontiroli



L'arcobaleno di ieri e di oggi in questo quadro di Luigi Camellini


29 MAGGIO – 31 LUGLIO 2016

INAUGURAZIONE DOMENICA 29 MAGGIO ORE 11


ANCICAFÈ

  via Avanzi, 46 - Luzzara (RE)

orari: 7 - 12.30  e 16 - 19  

chiuso sabato pomeriggio e domenica









D'ARTE E NATURA NOSTRE - Le Grand Tour con le opere di M.C. Martinelli


D'Arte e Natura nostre

Mostra personale di

Maria Cristina Martinelli





Le Grand Tour in forma d'arte. Questa mostra accompagna tra spazi naturali e monumenti storici, con singolare attenzione al particolare e alla luce densa di dolcezza che contraddistingue l'Italia. Alla stregua di una straordinaria guida, la pittrice ritrae luoghi con affascinante narrazione artistica, grande maturità del segno e padronanza tecnica.






Siamo turisti privilegiati, perché abbiamo Maria Cristina Martinelli a farci da ideale guida in questo particolare Grand Tour, viaggio che i rampolli di nobile e ricca famiglia europea, ma non solo, intraprendevano per arricchire la propria educazione e la cui meta per eccellenza era proprio l'Italia, ricca di storia, d'arte e cultura.

Questa pittrice dal tocco ispirato ci accompagna con presenza discreta tra panorami incantevoli e opere che, ancora oggi, ci rendono orgoglioso esempio di bellezza nel mondo.

E' un percorso in cui si intrecciano meraviglia, scoperte e rivelazioni improvvise quello che Maria Cristina Martinelli ha dipinto per noi, e con questa sua personale, dal titolo “D'Arte e Natura nostre”, ci consegna la visione di un'Italia morbida, nobile e magica, di una dolcezza antica.

I paesaggi ritratti sono luoghi reali, che la pittrice stessa ha visitato, interpretandoli con quella particolare sensibilità che la contraddistingue e che da sempre penetra nelle trame complesse eppure apparentemente semplici delle forme, che accende i colori di un tramonto. La realtà si allaccia a emozioni, a ricordi felici, per accedere a pensieri d'incanto.
Esempio di maturazione umana e artistica, i paesaggi di questa artista rimandano alla consapevolezza di una componente unica che accomuna il creato, ad una matrice primigenia da cui tutto è scaturito e cui tutto tornerà.

I quadri che ritraggono opere d'arte o monumenti, ne rivelano spesso non l'interezza, ma particolari significativi, spesso inosservati, che con un sapiente effetto pittorico di luminosità e tenebra, giocato essenzialmente sull'abile utilizzo di bianco e nero, svelano una bellezza che con la sua intensità riesce a competere, e vincere, contro forze disgregatrici che negano l'armonia, riuscendo a individuarla anche dove spesso non si guarda, riproponendola in chiave intima e differente.

Le immagini acquistano così un nuovo respiro, in un cammino che parte dalla storia per arrivare alla contemporaneità, intatte eppure sempre sorprendenti.

Arte e Natura, le nostre arte e natura, hanno il sigillo della bellezza e dell'immortalità, cui anche le opere di Maria Cristina Martinelli contribuiranno a prolungare la leggenda.

24 MAGGIO – 5 GIUGNO 2016

INAUGURAZIONE SABATO 28 MAGGIO ORE 18

Presentazione a cura di 
Stefania Ferrari

PALAZZO CONTARELLI

  corso Mazzini 42 c - Correggio ( RE )

orari: 10 - 12.30   16.30 - 19,30   chiuso il lunedì


info: igiardinidiafrodisia@gmail.com



San Martino in Rio (RE) - 3486429585 

martedì 10 maggio 2016

I STEAMPUNK YOU IV EDIZIONE - Spiriti liberi, arte e originalità

A REGGIO EMILIA TRA ARTE, 
FOTOGRAFIA E DIVERTIMENTO





Il vapore è la loro energia, la fantasia la loro potenza, il divertimento il loro marchio di successo. Personaggi che paiono usciti direttamente dalla macchina del tempo di H.G. Welles, bardati con improbabili armi meccaniche e a vapore, in una via di mezzo tra l'Inghilterra vittoriana e un futuro postatomico, hanno animato le vie cittadine. Per il quarto anno consecutivo, facendo la gioia dei tanti fotografi che si aggiravano in città in occasione di Fotografia Europea e in cerca di curiosità e nuovi spunti per immagini fuori dell'ordinario, si è tenuto sabato 7 maggio dalle 17.00 un nuovo appuntamento con I Steampunk You. Un nutrito gruppo di rappresentanti di questo non convenzionale movimento culturale, che si ispira principalmente ai racconti di Giulio Verne, ha sfilato tra le strade del centro storico di Reggio Emilia, partendo da piazza Fontanesi sino alla sede universitaria di viale Allegri in cui è allestita, in collaborazione con Il Circolo degli Artisti, una mostra d'arte di ispirazione steampunk.
Tra la curiosità dei più, l'evento spettacolare è iniziato con una sorta di flashmob-seduta fotografica per i tanti appassionati, e anche professionisti, che si sono radunati nella piazza reggiana, trasformata in una fucina in cui ingranaggi, meccanismi e ruote dentate, corsetti, occhiali e cappelli hanno fatto volare la fantasia oltre i confini temporali e della realtà.
L'abbigliamento un po' folle ma estremamente credibile dei partecipanti e opere di geniale talento degli artisti, hanno regalato momenti di arte e cultura di certo fuori dal comune e, con questo nuovo appuntamento, Reggio si conferma sempre più uno dei centri catalizzatori di questo insolito movimento.
(Stefania Ferrari)

domenica 1 maggio 2016

ARTE E CULTURA FUORI DAGLI SCHEMI -



I week end nei Giardini di Afrodisia

Grande fermento in Reggio Emilia, in cui poliedriche e cosmopolite personalità artistiche seguono un filo che guida lungo un percorso estemporaneo di eventi, slegati tra loro e di diverso genere, che tuttavia contribuiscono a rendere vitale una cittadina in cui i nomi dei creativi si ripetono ormai da decenni.
Approfittando di spazi espositivi non istituzionali e fuori dagli schemi, sull'onda già iniziata da parecchio tempo negli Stati Uniti e nelle capitali europee più dinamiche, pittori, scultori, fotografi, scrittori, attori, performer praticamente ogni week end inaugurano mostre e esibizioni all'interno di locali che accolgono pubblico non specializzato, ma numericamente molto rilevante, creando un circuito virtuoso in cui la cultura viene portata al fruitore che, uscendo da bar, ristoranti, caffetterie, parchi e giardini, porterà a sua volta cultura tramite il passaparola o le condivisioni in rete.
Ancora non apprezzata dalla maggioranza degli artisti vecchio stile, che amano appoggiarsi a gallerie o sedicenti tali spesso dietro molto salato obolo, i più lungimiranti, non solo esordienti ma anche di già affermato nome, comprendono la possibilità di avere un vastissimo pubblico che giornalmente ha la facoltà di apprezzare, gratuitamente e senza spostarsi dal luogo in cui solitamente fa colazione o aperitivo, opere di varia qualità, stile, tecnica che più o meno mensilmente si rinnovano con altre mostre di altri autori.
L'arte fine a se stessa serve davvero a poco, mentre portata nei luoghi di aggregazione, anche non deputati ad esposizioni, potrebbe scalfire qualche animo votato solo a reality e talent, aprirgli nuovi orizzonti e, quindi, aprire anche la mente, condicio sine qua non è possibile cambiare le carte in tavola quando la mano promette male, proprio come per molti in questo periodo.
I Giardini di Afrodisia, che dal 2012 ad oggi ha collaborato all'organizzazione di oltre settanta eventi artistici e culturali, contribuisce assai spesso nel rendere appetibili i fine settimana creativi e anche in questo ultimo mese sono diversi gli eventi in chiusura e apertura, come ad esempio la prestigiosa collettiva Lo strappo di Penelope (8 Infinito) terminata il 30 aprile dopo due mesi di esposizione all'Hotel Astoria-Mercure e che ha visto diciassette artisti interpretare la vita di altrettante donne coraggiose, avendo un riscontro mediatico e di pubblico a livello oltre che nazionale. 
http://igiardinidiafrodisia.blogspot.it/2016/02/lo-strappo-di-penelope-8infinito.html




Oppure la più tradizionale mostra pittorica Emozioni con l'acqua di Piero Vezzani, presso Trattoria Sipario e prorogata sino al 6 maggio, in cui acquerelli delicati ritraggono scorci della città e panorami delle colline davvero carichi di emozioni.
In chiusura ai primi di maggio anche una personale fotografica di Giancarlo Bonacini, presso Max Cafè, che con Flores diversi sumus ritrae fiori come fossero persone, sottolineando come l'unicità renda possibile il confronto e quindi la crescita della comunità.
Inaugurata invece il 30 aprile la bipersonale Attenti a quei due – Movimenti d'Arte, di Ferruccio Mirandola e Oscar Luca Taddei, con grande affluenza di pubblico per la vernice presso il locale ospitante, il Cafè Bistrò del Centro Simonazzi.
In partenza la personale fotografica di Cinzia Bianchi Viaggio lento sulla Ss9, all'interno del Circuito Off di Fotografia Europea, che inaugurerà il 7 maggio alle 18 alla Torrefazione H223, mostrando il percorso dal punto di vista di due chiocciole.













Sempre per il circuito Off, la personale fotografica intitolata Divertimentificio Emilia- Fotostorie di vecchie discoteche ad opera di Massimo Tassi, prenderà il posto degli acquerelli di Vezzani a Trattoria Sipario, a partire dal 7 maggio, mostrando il com'era com'è dei tanti locali da ballo che hanno punteggiato la storia del divertimento lungo la via Emilia.