L'universo e lo zodiaco - Salienza Surrazionale
Mostra personale d'arte di ANNA PAGLIA
Palazzo Casotti - dal 6 al 28 dicembre 2014
Piazza A. Casotti - Reggio Emilia
Inaugurazione sabato 6 dicembre ore 11
apertura: ma - me - ve - sa 10,00/12,30 e 16,00/18,30
domenica 10,00/12,00
chiuso lu- gio
Mondi straordinari si
spalancano, universi luminosi e perpetui, culla di nascita e morte,
creazione e distruzione, in una eterna danza di energie. Si
inseguono, instancabili, i simboli stellari dello Zodiaco, mese dopo
mese, anno dopo anno, inconsapevoli del loro potere e del loro
significato di era in era.
Tutto ciò vive e pulsa,
in un palpito cosmico racchiuso in una tela, grazie ai dipinti di
Anna Paglia.
Seguendo le tracce del
movimento Surrazionale, i suoi pennelli si sono spinti oltre
l'universo conosciuto, immaginando e ritraendo galassie, nebulose
splendenti, scintillanti vie stellari che l'occhio anela di
incontrare e che ora sono quantomai reali. Attraverso la fluidità
della pennellata, la pittrice si è fatta elemento creatore di altri
possibili mondi, in cui altre civiltà nell'immaginario possono
nascere, crescere o estinguersi, nel costante e inevitabile scorrere
del Chronos, che tutto consuma.
Perché le galassie? Per
una volontà di esplorazione, nel campo dell'arte e in quello della
psiche, vista come turbinio di emozioni, anche contrastanti, vista
come parte eterea dell'umano, intangibile e celeste, in mutazione
continua.
Un cammino di maturazione
pittorica e personale che si evidenzia tramite queste opere, incanto
alla vista, con giochi di luce pennellata e fisicamente diffusa
tramite led.
La creatività umana che
sfida la creazione ultraterrena, che appartiene al mistero,
all'insondabile, al divino.
Anna Paglia ha così
deciso di intraprendere questo incredibile viaggio alla scoperta
dell'universo che non è fuori, ma all'interno di sé, incontrando
parti insospettabili e di grande meraviglia e delle quali nemmeno
lei, forse, conosceva l'esistenza. Queste galassie dai colori
luminescenti, dall'aspetto vorticoso, eppure all'apparenza placido e
immobile, esistevano nella sua mente e, ora, anche nella nostra
perché, pur non essendo stati testimoni della loro genesi, lo siamo
della loro essenza. Guardando i quadri, siamo compartecipi di tale
creazione, le trasmettiamo ulteriore energia per continuare
l'impetuoso cammino.
Che destino avranno queste
intime galassie? Cosa trasformeranno e in che cosa? La loro mappa è
forse tracciata tra le stelle che compongono lo Zodiaco, che sin
dall'antichità per molti è legge del fato, che dispone e
predispone, che muove i fili umani e ne determina la fortuna o la
caduta. Differente versione delle Moire e delle Parche, i dodici
simboli si alternano nel cielo e nelle tele di Anna Paglia, che ne
ribadisce il fascino esercitato, il potere sull'immaginario e, per
molti, anche nel reale.
Sono illusione e sono
realtà, nelle sue opere, che rinnovano lo stupore e il timore umano
di fronte a ciò che non si conosce.
Anche nell'era dei
satelliti, questi simboli atavici stendono il loro influsso immutato
nei millenni, guardati con trepidazione e reverenza, interrogati
quali oracoli per individuare la via da seguire.
Tuttavia, Signore del
Creato e in omaggio a Raffaello, ecco un Gesù Trasfigurato, che in
sontuoso trittico domina e cattura gli sguardi, rinnovando il timor
di Dio che si dilata e diffonde tra pigmenti di colore profondo,
infinito, immortale e tuttavia amorevole e pietoso.
Il sacro e l'immenso di
compenetrano, in un'estasi pittorica che coinvolge anima e mente,
corpo e parvenza.
La potenza dell'arte
mostra qui tutte le sue prerogative di guida spirituale e
intellettuale conducendo, quale multiforme Virgilio, attraverso mondi
inaccessibili ai mortali e tuttavia innanzi agli occhi.
Stupore e desiderio si
confondono, rendendo l'osservatore famelico di sapienza e di
avventura, di viaggio e di scoperta, in un anelito di saggezza
proveniente dall'immenso e dall'interiore che, incredibilmente, si
sfiorano, generando la vita come da tocco divino.
Rifulgenti sentieri
cosmici colpiscono senza ferire, anzi, producendo incomparabili
incipit di sottili guarigioni, mescolandosi ai colori che paiono non
appartenere a questa dimensione della realtà.
L'abilità artistica di
Anna Paglia, ha reso in maniera impeccabile tutta la bellezza di
questo creato palese o immaginario, ricorrendo ad artifici pittorici
che rendono i soggetti estremamente reali.
Ha fatto di se stessa la
lente telescopica puntata verso mondi interiori, che riflettono una
personalità di incessante, turbinosa, luminosità.
Stefania Ferrari