I week end nei Giardini di Afrodisia
Grande fermento in Reggio
Emilia, in cui poliedriche e cosmopolite personalità artistiche
seguono un filo che guida lungo un percorso estemporaneo di eventi,
slegati tra loro e di diverso genere, che tuttavia contribuiscono a
rendere vitale una cittadina in cui i nomi dei creativi si ripetono
ormai da decenni.
Approfittando di spazi
espositivi non istituzionali e fuori dagli schemi, sull'onda già
iniziata da parecchio tempo negli Stati Uniti e nelle capitali
europee più dinamiche, pittori, scultori, fotografi, scrittori,
attori, performer praticamente ogni week end inaugurano mostre e
esibizioni all'interno di locali che accolgono pubblico non
specializzato, ma numericamente molto rilevante, creando un circuito
virtuoso in cui la cultura viene portata al fruitore che, uscendo da
bar, ristoranti, caffetterie, parchi e giardini, porterà a sua volta
cultura tramite il passaparola o le condivisioni in rete.
Ancora non apprezzata
dalla maggioranza degli artisti vecchio stile, che amano appoggiarsi
a gallerie o sedicenti tali spesso dietro molto salato obolo, i più
lungimiranti, non solo esordienti ma anche di già affermato nome,
comprendono la possibilità di avere un vastissimo pubblico che
giornalmente ha la facoltà di apprezzare, gratuitamente e senza
spostarsi dal luogo in cui solitamente fa colazione o aperitivo,
opere di varia qualità, stile, tecnica che più o meno mensilmente
si rinnovano con altre mostre di altri autori.
L'arte fine a se stessa
serve davvero a poco, mentre portata nei luoghi di aggregazione,
anche non deputati ad esposizioni, potrebbe scalfire qualche animo
votato solo a reality e talent, aprirgli nuovi orizzonti e, quindi,
aprire anche la mente, condicio sine qua non è possibile
cambiare le carte in tavola quando la mano promette male, proprio
come per molti in questo periodo.
I Giardini di
Afrodisia, che dal 2012 ad oggi ha collaborato all'organizzazione
di oltre settanta eventi artistici e culturali, contribuisce
assai spesso nel rendere appetibili i fine settimana creativi e anche
in questo ultimo mese sono diversi gli eventi in chiusura e apertura,
come ad esempio la prestigiosa collettiva Lo strappo di
Penelope (8 ∞
Infinito)
terminata il 30 aprile dopo due mesi di esposizione all'Hotel
Astoria-Mercure e che
ha visto diciassette artisti interpretare la vita di altrettante
donne coraggiose, avendo un riscontro mediatico e di pubblico a
livello oltre che nazionale.
http://igiardinidiafrodisia.blogspot.it/2016/02/lo-strappo-di-penelope-8infinito.html
Oppure
la più tradizionale mostra pittorica Emozioni
con l'acqua di
Piero Vezzani, presso
Trattoria Sipario
e prorogata sino al 6 maggio, in cui acquerelli delicati ritraggono
scorci della città e panorami delle colline davvero carichi di
emozioni.
In
chiusura ai primi di maggio anche una personale fotografica di
Giancarlo Bonacini,
presso Max Cafè,
che con Flores
diversi sumus
ritrae fiori come fossero persone, sottolineando come l'unicità
renda possibile il confronto e quindi la crescita della comunità.
Inaugurata
invece il 30 aprile la bipersonale Attenti
a quei due – Movimenti d'Arte,
di Ferruccio Mirandola
e Oscar Luca Taddei,
con grande affluenza di pubblico per la vernice presso il locale
ospitante, il Cafè
Bistrò del Centro
Simonazzi.
In
partenza la personale fotografica di Cinzia
Bianchi Viaggio
lento sulla Ss9,
all'interno del Circuito Off di Fotografia Europea, che inaugurerà
il 7 maggio alle 18 alla Torrefazione
H223, mostrando il
percorso dal punto di vista di due chiocciole.
Sempre per il circuito Off, la personale fotografica intitolata Divertimentificio Emilia- Fotostorie di vecchie discoteche ad opera di Massimo Tassi, prenderà il posto degli acquerelli di Vezzani a Trattoria Sipario, a partire dal 7 maggio, mostrando il com'era com'è dei tanti locali da ballo che hanno punteggiato la storia del divertimento lungo la via Emilia.